Pacciamatura, cos’è e come va fatta

Pacciamatura

Sia il giardinaggio che l’agricoltura condividono il bisogno di contrastare la crescita delle erbe infestanti, che condizionano lo sviluppo delle varietà messe a dimora. Un tempo si ricorreva, specie nelle coltivazioni intensive, all’utilizzo di prodotti chimici nebulizzati. Questo tipo di soluzione, però, ha svariate ripercussioni negative sul terreno e sull’ecosistema in generale: i prodotti di sintesi, infatti, inquinano il terreno e impoveriscono la fauna e la flora. Ragion per cui, sempre più spesso si ricorre ad una tecnica meno aggressiva e, al contempo, molto efficace: la pacciamatura. In questo articolo vediamo di cosa si tratta e con quali prodotti viene realizzata.

Cosa significa ‘pacciamare’

La pacciamatura, come si legge sul portale specializzato My Green Help, è un’operazione che consiste nel ricoprire il terreno attorno ad una pianta o al suo fusto, utilizzando materiali diversi, sia naturali che artificiali. Si tratta di una tecnica utilizzata sia per il giardinaggio che per la coltivazione agricola; in linea di principio, la pacciamatura serve a migliorare il processo vegetativo, migliorando le condizioni del terreno in cui è stata messa a dimora la pianta. 

A cosa serve la pacciamatura

In generale, la pacciamatura serve a realizzare uno strato coprente attorno al fusto della pianta, dell’arbusto o della varietà floreale. In tal modo, non solo si evita lo sviluppo delle piante infestanti, come già accennato, ma si possono ottenere altri benefici. La pacciamatura, in particolare, consente di proteggere il terreno dall’erosione e dal dilavamento eccessivo causato dall’azione della pioggia. Al contempo, questa tecnica fa sì che il suolo non si inaridisca eccessivamente durante i periodi più caldi dell’anno, così da preservare un adeguato livello di umidità del sottosuolo. Infine, la pacciamatura assolve anche ad una funzione estetica (non a caso viene utilizzata anche in altri contesti, in aeroporto o nei parchi giochi ad esempio), in quanto ulteriore elemento decorativo.

Quali materiali utilizzare

La pacciamatura può essere realizzata utilizzando diversi materiali, sia sintetici che naturali. Vediamo di seguito quali sono:

  • Film plastici o bioplastici. I teli in materiale plastico più diffusi sono in polipropilene o polietilene; il vantaggio è che possono essere bucati (per far passare la pianta) per poi essere recuperati e riutilizzate successivamente. I film biodegradabili, invece, sono di amido di mais oppure realizzati con un mix di torba e cellulosa;
  • Teli in TNT; il tessuto non tessuto (fibre sintetiche o di juta) consente di avere una maggiore traspirazione del terreno, soprattutto in relazione alla penetrazione dell piogge stagionali;
  • Corteccia di pino triturata; la pacciamatura fa spesso ricorso alla corteccia, in quanto si tratta di un ammendante naturale, ossia una sostanza che migliora le proprietà organiche del terreno. Qualora si scelga la corteccia, è bene optare per frammenti dallo spessore minimo di 4-5 cm; pezzetti troppo piccoli e leggeri potrebbero essere trascinati via dal vento. In alternativa, è possibile utilizzare il cippato, ossia uno strato di legno sminuzzato;
  • Sassi; i ciottoli, più o meno grandi, si addicono alla pacciamatura delle piante grasse e, più in generale, sono sempre più utilizzati anche per via del notevole impatto estetico. Questo tipo di pacciamatura deve essere implementata collocando un telo drenante al di sopra del terreno, per evitare eccessivi accumuli di umidità e il conseguente sviluppo di muffa;
  • Lapilli vulcanici; si tratta di piccoli frammenti solidi di lava, dal caratteristico colore rosso bruno. È consigliabile utilizzare questo materiale dove si registra una cospicua presenza di uccelli selvatici che tendono ad appropriarsi dei residui di pacciamatura naturale per costruire il proprio nido;
  • Altri materiali; la pacciamatura può essere realizzate, con eguale efficacia, anche utilizzando foglie secche, aghi di pino, erba di sfalcio o bucce di cacao. La principale controindicazione è che si tratta di materiali leggeri che potrebbero essere facilmente rimossi dal vento e le intemperie.

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