Prodotto Agroalimentare Tradizionale del MOLISE
Area di produzione
Alcune aree del territorio regionale.
Caratteristiche del prodotto
Lo scorzone ha forma solitamente globosa, con la parete esterna (scorza) nera a verruche piramidali striate trasversalmente. La parte interna (polpa) semprechiara, varia dal colore nocciola chiaro al bruno ed è attraversata da numerose venature bianche.
Metodiche di lavorazione
Lo scorzone è uno dei tartufi più comuni che, tranne una breve pausa primaverile, si può trovare tutto l’anno anche in notevole quantità sotto noccioli, pioppi, faggi e querce.
Materiali e attrezzature per la preparazione
Per la ricerca e la raccolta dello scorzone viene utilizzato il cane che consente una rapida localizzazione del tubero ed una razionale ricerca sulla tartufaia. Una piccola zappetta aiuta il tartufaio, a localizzazione avvenuta, nel procedere allo scavo per il recupero del prodotto.
Locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Lo scorzone può essere conservato in frigorifero a 2° C in un recipiente a chiusura ermetica insieme a riso, segatura o
terra finemente setacciata. Può essere conservato anche avvolto in tovaglioli di carta che andranno sostituiti giornalmente. È consigliabile non superare i 15 giorni per non perdere l’aroma ed il gradevole sapore.
Tradizionalità
Conclamata tradizione orale.
Amaro Molisano Liquore di erbe PAT Molise
L’amaro molisano viene prodotto in modo artigianale secondo una tradizionale ricetta, tramandata oralmente da diverse generazioni. Dopo la macerazione l’infuso viene filtrato e fatto invecchiare, indi imbottigliato. Tradizione orale conclamata
Fagioli di Riccia PAT del Molise
Pianta annua pubescente, con fusto eretto, cilindrico o esagonale, ramoso e spesso rampicante. Le foglioline sono ternate, ovato-acuminate, intere. I fiori sono bianchi o lilla. I legumi penduli, subtorulosi, mucronati (fagioli comuni) da sgusciare. I semi di colore bianco e reniformi.
Ciccioli o cigoli PAT del Molise
È costituito da grasso intestinale di suino. Prodotto derivante dallo strutto chiarificato; dopo la fusione dello stesso e la
separazione dai residui, si ottengono i ciccioli che vengono salati, pepati e utilizzati per preparare le pizze.