La Denominazione di Origine Protetta “Noto” comprende l’omonimo vino bianco e le sue varianti Spumante, Liquoroso, Passito, Rosso e Nero d’Avola.
Uvaggio
Tutti i vini della denominazione, eccetto il Rosso e il Nero d’Avola, sono prodotti utilizzando esclusivamente uve del vitigno Moscato bianco. Per Rosso e Nero d’Avola, invece, si utilizza il vitigno Nero d’Avola, con quote minime rispettivamente del 65% e dell’85%. La restante parte di uve, in entrambe i casi, può essere ottenuta da altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione in Sicilia.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
Il Moscato di Noto bianco (titolo alcolometrico volumico totale minimo 11,5% vol.) si presenta con una colorazione che dal giallo dorato, più o meno intenso, spazia fino all’ambrato; l’odore è caratteristico e fragrante di Moscato, mentre al palato risulta aromatico e con elementi altrettanto tipici del vitigno di provenienza. La variante rosso (12,5% vol.), invece, è color rubino, con diverse gradazioni di intensità; l’odore è franco e intenso e si abbina ad un sapore sapido e giustamente tannico, con retrogusto gradevole. Nelle versioni Spumante, Liquoroso, Passito e Nero d’Avola, emergono ulteriori caratteristiche organolettiche, puntualmente rintracciabili nel disciplinare.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione, circoscritta al territorio di soli quattro comuni, in provincia di Siracusa, si trova nell’estrema fascia sud-est della Sicilia, in un’area di pianura e bassa collina, caratterizzata da un clima caldo-arido.
Specificità e note storiche
L’area di produzione del Noto ha una lunghissima tradizione vitivinicola, risalente addirittura al periodo greco. Lo testimoniano anche alcuni elementi storici, come il nome di Pachino, che in greco unisce le parole abbondante e vino, o l’incisione di un grappolo d’uva sulla moneta di Abolla (probabilmente l’odierna Avola).
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