La Denominazione di Origine Protetta “Sicilia” identifica un numero molto ampio di vini. Vi sono ricomprese otto tipologie senza indicazione di vitigno: Bianco, Bianco vendemmia tardiva, Rosso, Rosso riserva, Rosso vendemmia tardiva, Rosato, Spumante bianco e Spumante rosato. Ci sono poi numerosi vini con specifica di uno o due vitigni di riferimento. L’elenco esaustivo è rintracciabile nel disciplinare.
Uvaggio
Per la produzione delle diverse tipologie di vini sono previsti differenti vitigni di riferimento. Nel caso dei bianchi è richiesto un 50% di Insolia, Catarratto, Grillo e Grecanico (da soli o congiuntamente). I rossi, invece, vengono realizzati con uve da vigneti composti per almeno il 50% da Nero d’Avola, Frappato, Nerello mascalese e Perricone. Diversamente, nello Spumante bianco si utilizza almeno il 50% di uve da Catarratto, Inzolia, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Carricante, Pinot nero, Moscato bianco e Zibibbo. Mentre per lo Spumante rosato il 50% deve essere di Nerello mascalese, Nero d’Avola, Pinot nero e Frappato. Infine, per le varianti con indicazione di vitigno è prescritto che questo rappresenti almeno l’85% della base ampelografica. In tutte le tipologie, a concorrenza delle quote mancanti, sono ammessi altri vitigni a bacca analoga, idonei alla coltivazione in Sicilia.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
In tutti i vini della denominazione Sicilia si riscontrano caratteristiche organolettiche di grande equilibrio, che ne garantiscono il bilanciamento gustativo. I diversi vitigni utilizzati, di volta in volta prevalenti, fanno emergere aromi gradevoli, armonici e caratteristici, affiancati da note floreali, fruttate o vegetali. Una puntuale descrizione delle peculiarità di ciascun vino è rintracciabile nel disciplinare.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione è molto ampia e coincide con l’intera regione Sicilia. Presenta perciò notevoli diversità di carattere morfologico e climatico.
Specificità e note storiche
La tradizione vitivinicola siciliana è una delle più antiche d’Italia. Iniziata dai Fenici, che già commerciavano in vino e olio, visse un periodo di grande splendore durante la colonizzazione greca.
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