La Denominazione di Origine Protetta “Cerasuolo di Vittoria” comprende il vino Cerasuolo di Vittoria e la sua versione con sottozona “Classico”.
Uvaggio
Entrambe questi vini sono ottenuti dalla commistione di uve provenienti da due diversi vitigni: Nero d’Avola, con una quota tra il 50% e il 70%, e Frappato, con una quota tra il 30% e il 50%.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
Il Cerasuolo di Vittoria è di una tonalità che può variare dal rosso ciliegia al violaceo. Anche l’odore ha carattere variabile, dal floreale al fruttato, mentre il sapore è secco, pieno, morbido e armonico. Il Cerasuolo di Vittoria Classico, invece, ha una colorazione rosso ciliegia che tende al granato. La stessa ciliegia si ritrova anche nell’odore, che con l’invecchiamento si impreziosisce di note che evocano la prugna secca, il cioccolato, il cuoio e il tabacco. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo, per entrambe i vini, è di 13,00% Vol.
Zona di produzione delle uve
La zona in cui vengono prodotti i vini Cerasuolo di Vittoria è piuttosto ampia, si estende nella Sicilia sud-orientale e comprende le province di Ragusa, Caltanissetta e Catania.
Specificità e note storiche
La viticoltura fa parte della cultura siciliana fin dalla colonizzazione greca (VII secolo a.C.). L’arrivo dei romani, poi, segnò l’inizio delle esportazioni verso il continente, di cui si sono trovate tracce anche negli scavi di Pompei. In epoca più recente, e precisamente nel 1606, la nobildonna Vittoria Colonna Henriquez fondò Vittoria e regalò ai primi 75 coloni un ettaro di terreno per ogni ettaro da loro coltivato a vigneto. Si inaugurò così la vocazione vinicola della città.
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