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Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Umbria
Descrizione del prodotto
Dolce secco, basso di forma rettangolare o rotonda
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Territorio interessato alla produzione: Provincia di Perugia
Ingredienti: farina di mais, acqua, mele tagliate a fette, uvetta, pinoli, buccia di limone grattugiata, zucchero, gherigli di noce, semi di anice (oppure mistrà), olio di oliva
Lavorazione: si impasta, a mano o con impastatrice, la farina di mais con acqua calda leggermente salata fino a raggiungere una specie di polenta abbastanza molle.
Si aggiungono gli altri ingredienti amalgamando bene il composto.
Si stende il composto su una teglia alluminata ben unta fino a
raggiungere lo spessore di 2 cm. circa.
Si cuoce in forno a 180°C per circa 20/30 minuti
Conservazione: il prodotto fresco va conservato ad una temperatura di circa 6°/8° C per 2/3 giorni al massimo.
“È un dolce rustico e popolare tipico di Perugia e delle campagne circostanti dove il granoturco era coltivato in modo estensivo”.
(Tratto da: ROSSI Remo, Ricettario dell’Antica Tradizione Gastronomica dell’Umbria – Anno 2000, Associazione Gastronomica dell’Umbria, 1999).
Referenze bibliografiche – CORSI Guglielma, Un secolo di cucina umbra, Tip. Porziuncola, Assisi, 1966;
– CATANELLI Luigi, Usi e costumi nel Territorio Perugino agli inizi del ‘900, Edizioni dell’Arquata, 1987;
– COPPINI Remo, Umbria a tavola – aneddoti, folclore, tradizioni, usanze e… ricette, Ed. Guerra, Perugia, 1983;
– Regione dell’Umbria – Assessorato Agricoltura e Foreste, Caccia e Pesca, Umbria, sapori e saperi, 1999;
– ROSSI Remo, Ricettario dell’Antica Tradizione Gastronomica dell’Umbria – Anno 2000, Associazione Gastronomica dell’Umbria, 1999.
Ricorrenze – Un tempo era un dolce tipico del periodo autunnale. Oggi si produce tutto l’anno
Il brustengolo, o brustengo, non va confuso con l’eugubino “brustengo” che è sinonimo di “arvoltolo”.
Capocollo, capicollo, coppa PAT Umbria
Capocollo Salume di forma cilindrica, si presenta incartato con carta gialla e legato, il suo peso medio varia dai 2.5-3 kg. Una volta tagliato risulta di colore rossastro con venature di grasso.
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CIRIOLE – CERIOLE PAT
Probabilmente, il nome “Ceriole” deriva dal latino “cereu” = come la cera, di cera, per indicare il colore bianco della pasta senza uova, composta di sola farina e acqua.
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TARTUFO NERO PREGIATO (TUBER MELANOSPORUM VITTAD) PAT Umbria
Ha peridio o scorza nera rugosa con verruche minute, poligonali, e gleba o polpa neroviolacea a maturazione, con venature bianche fini.
Emana un delicato profumo molto gradevole. La lavorazione prevede una prima fase di cernita e di lavaggio.
La cernita permette di selezionare i tartufi in base alla specie, alla pezzatura, allo stadio di maturazione…