Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219. Il terreno, acquistato dalla Repubblica Senese, era la sede di un’antica fattoria Longobarda (la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona). La costruzione del castello ad opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorse sul monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell’Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena.
L’edificazione praticamente ex novo di un castello rappresentava una novità nella politica espansionistica senese: in precedenza, infatti, la città aveva acquistato castelli già esistenti, come quello di Quercegrossa. Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l’andamento naturale della collina.
Non c’è accordo degli storici sull’eventuale presenza del ponte levatoio. Certa è invece la presenze delle saracinesche, ovvero spesse porte di legno ricoperte di ferro che venivano azionate tramite carrucole. Anche oggi le due porte presentano i segni dei cardini e delle buche causati delle stanghe di chiusura. Sulla porta a ponente si possono anche notare i segni del rivellino, un’altra struttura difensiva di forma rettangolare collocata di fronte alla porta e anch’essa dotata di una seconda porta.
Il Castello di Monteriggioni era inoltre circondato dalle cosiddette carbonaie, ovvero fossati pieni di carbone e legna che veniva incendiato per respingere gli assalti. È ovvio che dei fossati pieni di acqua, come si vede in molte ricostruzioni medioevali, in cima ad una collina erano impossibili.
Dopo l’edificazione del castello i fiorentini e i senesi si batterono per il suo possesso nel 1244 e nel 1254 ma le mura del Castello resistettero sempre agli assalti guelfi. Nel 1269, dopo la battaglia di Colle (ricordata da Dante nel XIII canto del Purgatorio), i senesi sconfitti si rifugiarono a Monteriggioni, assediato, ma invano, dai fiorentini.
In seguito alla peste del 1348 – 1349 i senesi decisero di far risiedere a Monteriggioni un capitano con alcuni fanti per proteggere la popolazione dai malfattori che imperversavano nella zona. Nel 1380, secondo quanto si può leggere negli statuti “del comune et uomini di Monteriggioni”, gli abitanti di Monteriggioni erano considerati “Cittadini di Siena”. Nel 1383 un gruppo di esuli senesi si impadronirono del Castello con l’inganno, ma si arresero poco dopo.
Tra il 1400 e il 1500 furono interrate le mura per resistere meglio ai colpi dell’artiglieria. Si rese quindi inutile anche l’utilizzo delle carbonaie. Nel 1526 i fiorentini assediarono Monteriggioni con 2000 fanti e 500 cavalieri, bombardando le mura con l’artiglieria. Il Castello di Monteriggioni però resistette e, il 25 luglio di quello stesso anno, nella battaglia di Camollia, i senesi sconfissero l’esercito pontificio, alleato dei fiorentini, che interruppero immediatamente l’assedio.
A metà del 1500, all’interno dello scontro che in Europa contrappone Carlo V d’Asburgo, Re di Spagna ed Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico ad Enrico II di Valois Re di Francia, si ha l’episodio della guerra di Siena dove i senesi alleati della Francia si contrappone ai fiorentini alleati di Carlo V. Il 27 aprile del 1554 Monteriggioni venne ceduto a tradimento, senza alcun combattimento, dal capitano Giovacchino Zeti, fuoriuscito fiorentino, al Marchese di Marignano comandante delle truppe imperiali. Dopo la caduta di Monteriggioni nella primavera del 1555 cadde anche la città di Siena. Questo episodio è considerato dagli storici come l’evento che segna il termine dell’epoca comunale in Italia.
Il 2 e 3 aprile 1559, dopo la morte di Carlo V (1558), con il trattato di pace di Cateau-Cambrésis si conclude tra le due potenze egemoni il lungo conflitto franco-spagnolo. In esecuzione di quel trattato, anche l’ultimo baluardo senese costituito dal presidio di Montalcino venne rilasciato da Filippo II di Spagna al ducato fiorentino. Così Cosimo I de’ Medici impose la sua signoria sul territorio e gli abitanti di Monteriggioni. Monteriggioni fu poi ceduta dai Medici alla famiglia Golia e attraverso vari altri passaggi fra famiglie nobili alla famiglia Griccioli, che tuttora mantiene possedimenti nel castello e nelle campagne circostanti.
Le mura hanno subito un importante intervento a cavallo fra gli anni 20 e 30 del XX secolo con la ricostruzione delle torri che erano state abbattute nei secoli precedenti. L’attuale Comune è quello che risulta dall’atto del Granduca di Toscana del 1777 che il 2 giugno accorpava 3 comunità, Monteriggioni, Santa Colomba e Strove, e 13 comunelli, che erano: Chiocciola e RicianoAbbadia a IsolaBascianoMontautolo del BoscoCastiglioncello dell’EredeFungaiaLornano e Campo di FioreGardinaSanta Maria al PoggiuloPieve al CastelloSanto al ColleSan Fiore a Strove o ScorgianoCastiglion Ghinibaldi o Castiglioncello Piccolomini andando a formare l’attuale entità amministrativa e territoriale.
Vari sono stati i tentativi da parte del Comune di Siena di annettere l’intero territorio di Monteriggioni. In due riprese Siena aveva annesso i territori del Comune della Masse di Camollia prima e poi del Comune delle Masse. L’ultimo tentativo verso Monteriggioni risale al 1904 quando l’allora Sindaco, Icilio Bandini, respinse insieme alla sua Giunta tale richiesta.
La sede del Municipio fino agli anni ’50 era collocata a Fontebecci, nei locali attualmente sede della Banca del Chianti, ex Banca Monteriggioni, all’estremo confine a ridosso del Comune di Siena. Solo dopo la costruzione dell’attuale sede fu traslocato alla Colonna di Monteriggioni, ai piedi della collina sotto il Castello.
Agrigento Comune di SANTA MARGHERITA DI BELICE Sicilia
Agrigento Comune di CALAMONACI
Sicilia
Comune di Calamonaci in Provincia Agrigento SICILIA