Il vino identificato dalla Denominazione di Origine Protetta “Montefalco” può essere sia bianco che rosso (anche Riserva).
Uvaggio
Il Montefalco bianco è prodotto con una quota minima del 50% di uve da vitigno Grechetto, unite a quelle di Trebbiano toscano (tra il 20% e il 35%) e di altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione in Umbria (massimo 30%). Per il Montefalco rosso, invece, è prevista una quota compresa tra il 60% e il 70% di Sangiovese, unita ad una di Sagrantino (tra il 10% e il 15%). Anche in questo caso possono concorrere altri vitigni a bacca rossa coltivabili in regione, purché non superino il 30%.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
Di colore giallo paglierino, il Montefalco bianco si caratterizza per un odore fruttato e leggermente vinoso, abbinato ad un sapore secco, caratteristico e anch’esso lievemente fruttato. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è di 11% vol. Il Montefalco rosso, invece, si presenta rosso rubino, con odore vinoso, caratteristico e delicato e sapore armonico, asciutto e di giusto corpo. Il titolo alcolometrico minimo è di 12% vol. per la versione riserva è di 12,5% vol.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione si concretizza in una circoscritta area collinare posizionata nel centro dell’Umbria, in provincia di Perugia, e caratterizzata da un clima tipicamente continentale.
Specificità e note storiche
Il disciplinare di produzione, soprattutto nella sua versione originale, approvata nel 1979, è una fedele fotografia dello stato della viticoltura di Montefalco, con la netta predominanza, tra i vitigni coltivati, del Sangiovese, molto diffuso anche nel resto dell’Umbria.
SCARICA in formato PDF DISCIPLINARE MONTEFALCO DOP