I vini della Denominazione di Origine Protetta “Colli Berici” sono bianchi, rossi e spumante, i primi prodotti anche nelle versioni frizzante, spumante e passito, i secondi in quelle riserva e novello, e il terzo anche in versione rosato. È prevista la possibilità di indicazione della sottozona “Barbarano”, attribuita a un vino rosso e alle sue varianti spumante e riserva. Infine, alcuni vini Colli Berici sono realizzati con specificazione di vitigno: Garganego, Tai, Sauvignon, Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio, Chardonnay, Manzoni bianco, Tai rosso, Merlot, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Carmenère.
Uvaggio
I bianchi sono prodotti con un 50% minimo di uve da vitigno Garganega, unite a quelle di altri vitigni a bacca bianca non aromatici, corrispondenti a quelli utilizzati per le specificazioni di etichetta. Per lo Spumante metodo classico si usa per almeno il 50% lo Chardonnay e per la restante parte Pinot bianco o nero (da soli o insieme). Nelle varianti di rossi, invece, c’è un 50% minimo di Merlot, oltre ad altri vitigni a bacca rossa non aromatici, identificati come per i bianchi. Nei vini con specificazione di vitigno, questo deve rappresentare l’85% delle uve, mentre il resto (massimo 15%) è lasciato ad altri vitigni con bacca di colore analogo. Infine, i vini della sottozona Barbarano, sono prodotti in purezza con uve di Tai rosso.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
I vini Colli Berici bianchi, al di là delle peculiarità che è possibile rintracciare con precisione nel disciplinare, presentano caratteristiche comuni, quali i sentori minerali e floreali, che al palato si rivelano freschi e sapidi. Nei vini rossi, invece, si rintracciano sentori di frutti di bosco, frutta matura e spezie. Anche in questo caso, però, il vitigno di produzione regala sfaccettature uniche.
Zona di produzione delle uve
I Colli Berici si trovano a sud di Vicenza e rappresentano l’estrema propaggine delle Prealpi. Hanno andamento collinare, con rilievi piuttosto ridotti e un clima perfetto per la viticoltura.
Specificità e note storiche
La coltivazione della vite nella zona dei Colli Berici, seppure introdotta già dai romani, conobbe il suo vero sviluppo a partire dall’anno 1000, grazie all’impegno di feudatari, vescovi e comuni.
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