Prodotto Agroalimentare Tradizionale della LIGURIA
Taglia: medio-grande, con un peso che si aggira sui 50 kg e più per le femmine, nei maschi adulti di 3-4 anni il peso minimo è di 80 kg; in alcuni soggetti sono oltrepassati i 100 kg.
Testa: medie dimensioni, più potente nei maschi, in ogni caso in equilibrio con il corpo nel suo insieme. Profilo fronto-nasale montonino, più accentuato nei maschi. Corna presenti in circa l’80% dei capi, inserite al di sopra della fronte, robuste, portate all’indietro e lateralmente, a semispirale nelle femmine; di più grandi dimensioni e più robuste, avvolte a spirale, nei maschi.
Collo: tendenzialmente lungo e ben inserito sull’anteriore.
Tronco: medio-grande con garrese spesso e torace in genere abbastanza lungo e profondo (da preferire animali con torace lungo e molto profondo di tipo respiratorio), con dorso e lombi larghi, groppa larga ed abbastanza lunga, tendenzialmente inclinata posteriormente.
Apparato mammario: mediamente si presenta ben sviluppato, abbastanza quadrato e ripartito nei quarti, con buon legamento mediale e capezzoli di media grandezza.
Arti: robusti e di media lunghezza, con unghielli forti e di colore prevalentemente scuro, ben adattati al pascolo in zone impervie.
Vello: ricopre tutto il corpo ad eccezione della testa, addome, parte interna delle cosce e degli arti e distalmente all’articolazione tibio-tarsica per gli arti posteriori e del ginocchio per quelli anteriori.
Pelle e pigmentazione: la pelle si presenta al tatto sottile ed elastica, mediamente di colore roseo o rosa antico, talvolta sono presenti macchie scure più o meno estese.
Difetti di tipo zoognostico che precludono l’iscrizione al Registro
Mantello completamente nero o con pezzature, macchie nere.
Profilo rettilineo o concavo della testa.
Vello di tipo chiuso, merinizzato.
Dati biometrici: peso medio nelle femmine 50 kg, nei maschi minimo 70 kg a tre anni, negli agnelli alla nascita 4-5 kg. Negli adulti sono da preferire animali più pesanti.
Allevamento: l’attitudine principale di questa razza è duplice (carne e latte) con una certa prevalenza della prima. La carne è costituita principalmente dalla vendita degli agnelli del peso vivo di 15-16 kg, raggiunto a circa due mesi di età. L’allevamento tradizionale prevede, infatti, un periodo di sette otto mesi in alpeggio, e di circa quattro mesi in bandia, la zona costiera ove il clima mite permette di mantenere il pascolo all’aperto anche nei mesi invernali.
Zona di produzione: Valle Arroscia, valle Argentina e alcuni comuni litoranei delle province di Imperia e Savona
Lavorazione: L’origine del nome della razza è da ascriversi al monte Briga e all’omonimo passo sulle Alpi Marittime, zona di confine tra il nostro paese e la limitrofa Francia. L’area di allevamento comprende diversi comuni della valle Arroscia, della valle Argentina e alcuni altri comuni litoranei per la provincia di Imperia, il comune di Albenga per la provincia di Savona.
Radice di Chiavari PAT
La radice di Chiavari (Cicoria intybus L. var. sativus Bischoff) è una varietà di grande pregio e a pasta fine. Appartiene alla specie delle cicorie e rientra nel gruppo delle cultivar che vengono destinate al consumo diretto, previa cottura. Ha radici voluminose, di forma conica, con superficie liscia, senza fibrosità, di sapore amarognolo.
Pasta sciancà PAT
Streppa e caccialà (Mendatica) e sciancui (Sanremo), sono nomi che vengono dati a una pasta simile alla lasagna, strappata a mano, dall’aspetto impreciso e dal caratteristico sapore casereccio di pasta fatta in casa.
Cappon magro Ligure PAT
Nato in tempi assai remoti, nella versione più semplice, come piatto povero, o sulle navi o nelle cucine dei ricchi dove la servitù riutilizzava gli avanzi dei banchetti. In entrambe le ipotesi alla base c’è la necessità di riutilizzare il pesce avanzato della zuppa (solitamente il cappone, pesce di poco valore e sicura antitesi del…