Viva la frutta ViVi green

Tutti sanno che l’Italia è un Paese pieno di bellezze e di monumenti famosi. Ma se chiedete a dei
turisti che cosa hanno maggiormente apprezzato, forse vi parleranno non solo del Colosseo, di Piazza S. Marco o della Reggia di Caserta, ma anche di pizza, pasta, dolci, vini… Insomma, le specialità culinarie sono delle vere e proprie ricchezze per l’Italia, e tra queste vi è sicuramente anche la frutta.

Il territorio italiano infatti gode di condizioni favorevoli alla coltivazione di moltissime specie di frutti. Ogni regione, inoltre, in base alle caratteristiche del suolo e del clima, si è specializzata nella produzione di determinate varietà. Ad esempio il paesaggio montuoso e il clima continentale del Nord sono le condizioni ideali per la coltivazione degli alberi da frutta. Le zone collinari del Centro sono caratterizzate dalla produzione di nocciole e castagne, la produzione degli agrumi (arance, mandarini, limoni, cedri, pompelmi), infine, è un vanto per tutte le regioni del Sud.

La vite è coltivata in tutte le regioni italiane, con diverse varietà di uva, sia da vino che da tavola. Il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte e la Toscana producono soprattutto uve da vino; la Puglia e la Sicilia sono grandi produttrici di uva da tavola, in quanto la sua coltivazione è favorita dal clima caldo-arido di queste regioni. Un’altra coltivazione caratteristica dell’Italia è quella dell’ulivo che, avendo bisogno di poca acqua e molto sole, trova un ambiente ideale nelle regioni del centro-sud ma anche in Liguria, per la vicinanza tra il mare e le zone collinari.

Noi di solito vediamo questi frutti quando sono esposti sui banchi del fruttivendolo o del supermercato, e probabilmente non ci chiediamo né da dove vengano né come siano arrivati fin lì. In realtà la maggior parte della frutta che mangiamo nasce e cresce in aree di terreno appositamente dedicate alla coltivazione di piante da frutta, chiamate frutteti. Nei frutteti si possono trovare sia alberi con fusto e rami (come i meli, i peschi, i ciliegi), sia arbusti (come le piante di mirtilli, fragole, ribes), sia rampicanti, con rami (tralci), che si appoggiano a dei sostegni (come le viti, i lamponi, le more), oppure che si espandono nel terreno (come il melone e il cocomero).

Nei frutteti le piante possono essere tutte uguali o di tante specie diverse. Per favorirne la crescita, esse sono disposte in filari (serie di piante o alberi allineati) a una stessa distanza l’una dall’altra, orientate in direzione nord-sud per ricevere la luce solare dall’alba fino al tramonto. Oltre alle piante, anche gli stessi frutti si possono distinguere in vari tipi, a seconda della loro forma e di dove si trovano i semi. Le tipologie più comuni sono:

  • i pomi (mele e pere), che hanno i semi all’interno del torsolo;
  • le drupe (albicocche, pesche, susine, ciliegie), che hanno un solo seme, un nocciolo duro e legnoso;
  • le bacche (kiwi, uva e mirtilli), che hanno tanti piccoli semi all’interno della polpa;
  • gli esperidi (arance, limoni, pompelmi, mandarini), che sono bacche suddivise in tanti spicchi.

Vi sono inoltre le nucule (es. nocciole) e i sorosi (es. i frutti del gelso).
La frutta è composta principalmente da acqua, zuccheri (glucosio, fruttosio, saccarosio), vitamine e
sali minerali.

FRUTTA NON SOLO VITAMINE

Le vitamine sono sostanze organiche indispensabili all’organismo umano per compiere determinate funzioni. Le vitamine sono state scoperte dal medico polacco Kazimierz Funk agli inizi del ‘900, e fino ad oggi ne conosciamo 13. Esse in gran parte non sono prodotte dall’organismo, perciò bisogna assumerle con l’alimentazione, anche se ne sono sufficienti quantità piccolissime. La loro mancanza può avere conseguenze gravi sulla pelle, il cervello o altri organi, ma anche il loro eccesso può avere effetti nocivi per la salute.

Le vitamine si distinguono in idrosolubili (che si sciolgono nell’acqua), le quali non vengono trattenute dal corpo e occorre assumerle tutti i giorni (ad esempio la vitamina C); e liposolubili (che si sciolgono nei grassi dei cibi): esse vengono “immagazzinate” nel fegato (ad esempio la vitamina A) e perciò risentiamo della loro carenza solo quando non le assumiamo da tempo.

La frutta contiene anche altre importanti sostanze, quali i flavonoidi (che danno alla frutta le diverse colorazioni) e i sali minerali (sostanze inorganiche presenti in minime quantità). Tutte queste sostanze sono molto importanti per il funzionamento di organi, ossa e muscoli, e per difendere l’organismo da virus e batteri. La frutta, infine, è soprattutto ricca di acqua e di fibre, quindi è dissetante e favorisce la digestione.

Vediamo in sintesi quali sono i principali benefici di alcune delle vitamine e dei sali minerali maggiormente presenti nella frutta.

VITAMINE / SALI MINERALI BENEFICI PER LA SALUTEDOVE SI TROVA p.es.
Vitamina A
(liposolubile)
È indispensabile per la vista, per lo sviluppo delle cellule e per il sistema immunitario.Albicocche, angurie, ciliegie,
meloni
Vitamine del gruppo B
(idrosolubile)
Necessaria per il buon funzionamento del sistema nervoso, per il metabolismo, per la produzione di globuli rossi.Fichi, pere
Vitamina C
(idrosolubile)
Rinforza ossa, cartilagini, muscoli e vasi sanguigni, favorisce l’assorbimento del ferro, stimola il sistema immunitario.Kiwi, agrumi, pesche
Vitamina E
(liposolubile)
Esercita un’importante attività antiossidante, proteggendo le cellule dagli effetti dannosi dei radicali liberi (n) e dall’invecchiamento.Mandorle, nocciole
PotassioAgisce sull’attività muscolare e diminuisce la ritenzione idrica. Uva, frutti di bosco, noci
MagnesioRilassa i nervi e i muscoli, rafforza ossa e denti, protegge il cuore e i vasi sanguigni, influisce positivamente sul sistema nervoso.Noci, fragole
CalcioImportante per la salute di ossa e denti, è anche utile per combattere nervosismo, ansia e depressioneLimoni, arance, fichi, pere

(n) Radicali liberi: Elementi che danneggiano le cellule e causare lo sviluppo delle malattie cardiovascolari e del cancro.

Possono provenire da eccessi alimentari, dal fumo, dall’inquinamento atmosferico e dalle radiazioni ultraviolette del sole.

Fonte isprambiente.gov.it

Approccio agroecologico e biodistretti

Inoltre l’importanza attribuita alla concentrazione territoriale dell’agricoltura biologica, favorendo approcci di tipo territoriale, collettivo e partecipativo, di cui i Biodistretti sono uno dei possibili esempi, è stata riconosciuta dalle Raccomandazioni per i Piani Strategici della PAC, nell’ambito dell’obiettivo “Rafforzare la tutela dell’ambiente e l’azione per il clima e contribuire agli obiettivi ambientali e climatici dell’Unione”,…

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