Liquore al finocchietto selvatico PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania (Cilento)

Il liquore finocchietto selvatico viene prodotto nella provincia di Salerno e in tutte le aree interne della regione. Il liquore ha un colore giallo paglierino ed una gradazione alcolica di circa 30° gradi ed è particolarmente apprezzato per le sue spiccate proprietà digestive, tanto che, oltre ad essere prodotto per uso domestico, è stato commercializzato con successo da alcuni laboratori artigianali locali che lo vendono in bottiglie di diverse fogge e dimensioni. Per prepararlo si lasciano macerare in alcool per 15-20 giorni i semi secchi di finocchietto selvatico, preparato a cui si unisce lo sciroppo di acqua e zucchero. Non è necessario lasciarlo riposare, una volta imbottigliato si può, infatti, consumare subito, preferibilmente freddo.

Pizza roce caggianese PAT Campania

Ha forma rotonda rettangolare. La torta è ricoperta dia uno strato di glassa di zucchero fondente, detta “naspro”, arricchito con confetti di vaniglia bianchi. Il dolce consiste di tre strati di pandispagna bagnato con uno sciroppo leggermente alcolico, e presenta due strati di farcitura, uno alla crema pasticcera e uno alla crema al cioccolato, ricoperto…
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Fagiolo di Mandia PAT Campania

Ecotipo locale ad habitus indeterminato con seme di forma ovoidale-allungato, di grandi dimensioni, di colore grigio sfumato; il baccello è di dimensioni medie, giallo crema a maturazione cerosa e giallo paglierino a maturazione piena, coltivato su file, tipicamente consociato a mais il cui stocco funge da tutore.

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Susina botta a muro PAT Campania

Il susino è molto diffuso in tutta l’area napoletana, in particolar modo nell’area flegrea dove sono coltivate ancora diverse varietà tradizionali. La “Botta a muro”, detta così perché ricorda, nella forma e nel colore, dei piccoli petardi, è una delle più diffuse. è di dimensioni medie e di colore violaceo. La polpa è tra il…
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Pomodoro pelato di Napoli PAT Campania

La denominazione “Pomodoro Pelato di Napoli” è stata usata, già negli anni 50, per definire le bacche di pomodori, tradizionalmente riconducibili agli ecotipi San Marzano ma poi genericamente di forma allungata, sottoposti, rigorosamente interi, a spellatura per scottatura in acqua bollente e quindi posti, assieme a succo di pomodoro, in scatole di banda stagnata.

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