Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE
Si tratta di una pianta erbacea riconducibile alla specie Tragopogon porrifolius L., appartenente alla famiglia delle asteracee, conosciuta in zona come Scorzonera di Castellazzo Bormida. Si caratterizza per la presenza di una radice bianco-giallognola di forma conica o affusolata lunga da 20 a 30 cm, con un capillizio radicale più o meno sviluppato. Le foglie basali sono allungate e lineari, riunite a rosetta, glabre di colore verde grigio o verde glauco. Lo stelo fiorale, alto 80-120 cm, termina con un grande capolino sorretto da un peduncolo ingrossato; il frutto è un achenio affusolato, rugoso, scanalato longitudinalmente.
A dispetto della denominazione, si tratta di un ortaggio di colore chiaro. La tecnica culturale prevede la semina fatta nel periodo primaverile; la raccolta viene effettuata nell’autunno-inverno successivo. La cultivar richiede terreni molto permeabili e teme i ristagni idrici. Le cure da apportare alla coltura sono molto onerose, soprattutto per la scerbatura che deve essere effettuata a mano. Le radici, hanno un sapore delicato e leggermente dolce, grazie alla presenza di inulina nei tessuti. Possono essere cucinate semplicemente bollite e condite con varie salse, oppure impanate e fritte. Le foglie di piantine giovani possono essere consumate crude in insalata, o bollite.
ZONA DI PRODUZIONE
La produzione di questa specie orticola avviene nei comuni di Castellazzo Bormida e Casalcermelli, in provincia di Alessandria.
TRADIZIONALITÀ
Questo prodotto trova la sua collocazione sia sui mercati locali sia, in quantità più significative, sul mercato ligure dove i produttori alessandrini, da lungo tempo, si affacciano per lo sbocco commerciale dei loro ortaggi. La presenza e la coltivazione della Scorzonera di Castellazzo Bormida risale a parecchie decine d’anni fa ed è stata documentata da studi storici locali.
Cipolla bionda Astigiana PAT
Le piante di cipolla bionda, sono alte circa 50 cm e producono un bulbo piriforme di grande dimensione e dal peso di 200 g circa. La qualità di maggior pregio è costituita, dalle ottime caratteristiche organolettiche e dal gusto spiccatamente dolce.
Grano Saraceno PAT
Il Grano Saraceno (Fagopyrim Esculentum) viene prodotto, ancora oggi, seguendo le seguenti metodiche di lavorazione: si procede al diserbo ed all’aratura del terreno; la semina avviene tra maggio e l’inizio di giugno. Dopo circa tre mesi, si procede al taglio del grano e lo sfalcio viene essiccato naturalmente. Successivamente, si esegue la battitura, la vagliatura,…
Patate di montagna PAT
La coltivazione della patata ha antiche tradizioni in tutto l’arco alpino piemontese; documenti storici evidenziano come la coltivazione della patata si sia diffusa nelle vallate del Saluzzese a partire dal 1810, in concomitanza con un periodo particolarmente difficile per l’agricoltura locale. La riduzione delle produzioni di cereali – principale fonte di sostentamento per le popolazioni…
Frachet PAT
Il Frachet è una preparazione casearia a base di formaggi e/o ricotta. In passato faceva parte di quelle produzioni utili a recuperare formaggi poco commerciabili o difettosi. Attualmente si impiegano formaggi (presamici o lattici) con eventuale aggiunta di ricotta, prodotti appositamente per il Frachet.