Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE
La metodica di lavorazione del miele consolidata nel tempo prevede le seguenti operazioni:
- disopercolatura dei favi;
- estrazione per centrifugazione;
- filtrazione;
- decantazione;
- invasettamento.
Tale metodica è sostanzialmente la stessa fin da quando in apicoltura venne adottato il favo mobile (secolo scorso) e fu resa possibile l’estrazione del miele senza ricorrere all’apicidio. La produzione di miele avviene in quasi tutto il Piemonte e risulta diversificata per le svariate situazioni altimetriche presenti ed una flora altrettanto variabile.
Tra i tipi di miele prodotti in Piemonte possono essere ricordati, per le loro elevate caratteristiche qualitative, varietà monoflorali come:
I. il miele di acacia: è il più importante della nostra regione, sia in termini economici che di notorietà; è un miele chiaro e fluido; esso viene prodotto soprattutto nella fascia collinare del Monferrato astigiano e alessandrino, ma anche da alcuni apicoltori delle province di Novara e Vercelli;
II. il miele di tiglio: viene prodotto in alcune zone del Piemonte, soprattutto nel Novarese (dalla Val d’Ossola proviene la maggior parte della produzione), in Val Pellice e nelle Valli di Lanzo. È un miele cristallizzato con un gradevole aroma;
III. il miele di castagno: è di colore scuro, aromatico e profumato e tende a non cristallizzare. Viene prodotto in tutta la fascia pedemontana del Piemonte;
IV. il miele di tarassaco: ha un colore intenso, l’aroma molto marcato e caratteristico e si presenta sempre cristallizzato;
V. il miele di rododendro: è di colore molto chiaro, presenta un aroma assai delicato ed ha una consistenza burrosa,
Varietà multiflorali
I. millefiori di alta montagna: è di colore chiaro, cristallizza finemente ed ha delle ottime caratteristiche aromatiche. Anche se il miele di castagno e quello di millefiori non sono i mieli più consumati, visto il loro particolare ed intenso sapore, con gli anni, sono diventati dei prodotti di nicchia, molto ricercati, soprattutto, per le loro proprietà curative – naturali.
Le segnalazioni pervenute permettono di evidenziare l’elevato livello qualitativo di alcuni mieli piemontesi provenienti da zone particolarmente vocate. Possono essere segnalati i seguenti prodotti:
I. Miele di Pragelato: si tratta di un miele millefiori di montagna. La caratteristica principale è quella di essere raccolto durante la piena fioritura del rododendro che conferisce al prodotto un profumo particolare;
II. Miele della Val Grana (CN): si tratta di mieli monoflorali di Tarassaco, di Robinia e di Castagno, oltre al millefiori, di elevate caratteristiche organolettiche sensoriali;
III. Mieli delle Valli di Lanzo: la produzione di Miele nelle Valli di Lanzo risulta diversificata a causa delle svariate situazioni altimetriche e della flora altrettanto variabile. La parte preponderante è costituita dal miele di castagno, seguito dal millefiori di montagna, dal miele di tiglio, di acacia e di rododendro. A causa delle numerose varietà prodotte, la caratterizzazione dei mieli è diventata una necessità.
IV. Miele Ossolano: si tratta di miele di tiglio di castagno, di rododendro e di acacia di ottima qualità;
V. Miele Biellese: la produzione di miele riguarda tutti gli areali (pianura, collina e montagna); da segnalare i mieli di ottima qualità di castagno e di acacia della Valle Cervo;
VI. Miele della Val Sangone: da segnalare il miele di castagno, dal gusto amarognolo, ma molto aromatico e il miele millefiori di montagna, dal gusto lievemente aromatico.
ZONA DI PRODUZIONE
La produzione è diffusa in tutto il Piemonte.
TRADIZIONALITÀ
La tradizionalità della produzione di mieli della Regione Piemonte è dimostrata da vecchi libri di apicoltura che attestano che la metodica di lavorazione è rimasta invariata nel tempo.
Bibliografia
- G. Canestrini, V. Asprea, O. Marinelli, Apicoltura, 1945, Ulrico Hoepli Ed.
- A. De Rauschenfela, L’ape e la sua coltivazione, 1927, Ulrico Hoepli Ed.
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Finocchini PAT
I finocchini sono biscotti di forma rettangolare che devono il nome alla presenza nell’impasto dei semi di finocchio. Nella forma sono simili a fette biscottate regolari, dorati e friabili. Potrebbero essere definiti scherzosamente dei “triscotti”, poiché subiscono dapprima una cottura, poi una doppia tostatura.
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