Cardoncello della Puglia PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Cardo giallo, carboncello selvatico, carciofo piccolo, cardo scòlimo, scolimo, cardaburdue, scardicchione, scardiccione, cardencièddi, cardencìedde, carduncello, cardoncelle, cardungidde, cardenceddhu, lattarul, carducc’, scalere, spagnulu.

Pianta erbacea biennale alta fino a 120 cm, portamento ramoso-corimboso e fusti pelosi e ragnatelosi con ali brevi ed interrotte a bordo spinoso. Foglie  scabre e glabre, le basali  pennatofide a lobi dentato-spinose, le cauline amplessicauli più o meno coriacee. Infiorescenza in capolini sessili, terminali e ascellari, avvolti in genere da 3 brattee munite di spine. Fiori ermafroditi, tutti ligulati di un colore giallo vivo. Il frutto è un achenio ovoide. Fiorisce in maggio – settembre e cresce in litorali sabbiosi, suoli aridi, terreni incolti.

Questa pianta ha la radice commestibile, come pure le coste . La pianta ha radice carnosa che si usa bollita o stufata ed è di sapore eccellente, usata come contorno per carni e pesci; se tostata usata pure come surrogato del caffè. Le coste private delle spine e delle foglie si mangiano fritte o lesse ed hanno il sapore più intenso rispetto a quello dei carciofi. I fiori essiccati sono utili per la colorazione di alimenti in sostituzione dello zafferano, ma con meno sapore.

Il nome generico (Scolymus) deriva dal termine greco “Skolymos” che probabilmente indicava le stesse piante. La voce deriva da “skolos” (= spine) e fa riferimento alle foglie spinose di queste piante. L’epiteto specifico (hispanicus) indica più o meno l’areale di origine della pianta.

Territorio

Intera regione Puglia

Cazzateddhra di Nardò PAT

Semplici panetti insaporiti con olio di frantoio e nobilitati dal pepe nero (spezia che, può sembrare strano, un tempo non molto lontano costituiva un lusso che davvero di rado i ceti popolari si potevano permettere).

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Fave fresche cotte in pignatta PAT

Fave di recente raccolta cotte lentamente in pignatte di terracotta, accanto al fuoco. Si consumano sole , condite con un filo di olio extravergine, oppure accompagnate da squisite cicorielle di campagna. La preparazione risulta estremamente semoplice, consistendo in una lenta cottura delle fave coperte con acqua, all’interno di pignatte in terracotta, come vuole la tradizione…

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Pucce PAT

Pani a sezione circolare, diametro 25-35 cm, mentre le uliate sono più piccole 10-20cm di diametro. La puccia e l’uliata hanno una superficie bruna ed interno verso il bianco, l’uliata in più possiede le olive locali maturate in salamoia; il pane di semola ha una colorazione giallognola.

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Scarcelle PAT

Biscotto dolce di varie forme (ciambelle, cestini, colombe, coniglietti, trecce, ecc.) con la presenza di un uovo sodo incastonato. Può essere decorato con confettini di zucchero, codette colorate o può essere ricoperto con una glassa a base di zucchero.

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