Tarallo all’uovo PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Peccelatedder pe l’ouv, piccilated, piccilateddre

I Taralli all’uovo, o piccilated, sono dei dolci tipici della città di Gravina. Assieme ai sasanelli gravinesi, i taralli all’uovo venivano utilizzati per addobbare le tavole nuziali durante i matrimoni.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura

Ingredienti: farina 00, zucchero, alcool con anice, uova. Si fa la fontana alla farina nella quale si mettono sette-otto uova intere, si sbattono energicamente con le mani e quando sono ben montate si aggiunge lo zucchero, l’olio, l’alcool. Si impasta tutto ottenendo una pasta omogenea. Se l’impasto risulta duro si aggiungono altre uova. Si lavora bene la pasta con le mani e quando si sentono scoppiare le bolle, si divide la pasta in pezzettini che si allungano a bastoncini e si uniscono a cerchio. Con il nasello di una chiave si imprime il punto di chiusura. Si lasciano lievitare e il giorno dopo si fa bollire l’acqua in una pentola grande, si aggiungono poche gocce d’olio. Ad ebollizione si calano tre-quattro taralli per volta e quando salgono a galla si scolano e si adagiano sopra un panno. Prima d’infornarli (forno a legna) si fa un taglio intorno.

Elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni

Nel libro “Gravina e le sue tradizioni” di Mastrogiacomo Francesco del 1973, a pag. 51, viene illustrato un tipico matrimonio gravinese. In questa nota, viene descritta la tavola imbandita subito dopo il matrimonio, chiamata “la tavola di li piccilateddre”. Tra i prodotti presenti su di essa sono presenti anche i taralli all’uovo o piccilated.

Territorio

Provincia di Bari, in particolare Gravina in Puglia

Friselle di orzo e grano PAT

Pane per lunga conservazione, biscottato da coloro crema (frise di grano) a marroncino chiaro (frise di orzo), hanno forma di dischi dello spessore di 2-4 cm e diametro di 8 – 15 cm. I materiali base sono: farina 00, per le frise di grano; farina di orzo per le frise di orzo. L’impasto con acqua e…

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Prosciutto di Faeto PAT

Il crudo di Faeto è ottenuto dal quarto posteriore (peso: 9–12 kg) del suino a seguito di salatura a secco e successiva pressatura con pietra naturale. Dopo una prima fase di stagionatura (della durata di circa 4 mesi) il prosciutto viene “sugnato”, ossia farcito con strutto, farina e pepe; dopodiché ha inizio la seconda fase di…

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