Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia
Mille fanti, milaffanti, triddhi
Pasta finissima di semola di forma cilindrica, cotta in brodo di gallina.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Tutti gli ingredienti (semola di grano duro, uova, formaggio pecorino grattugiato, prezzemolo, sale e pepe nero macinato) vengono amalgamati fra di loro manualmente – oppure con l’uso di una forchetta – sino ad ottenere tanti granelli amorfi di dimensioni variabili (di norma non superiori a quelle di un grano di pepe) . Si lasciano asciugare distesi sul piano per qualche ora e si passano in del buon brodo di carne, preferibilmente di gallina ruspante. Dopo qualche minuto, si servono bollenti con il brodo di cottura, ben cosparsi con dell’altro formaggio grattugiato.
Elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
L’origine di questa piatto, molto simile a un cuscus, è certamente antichissima e molto probabilmente araba. Si tratta di uno dei tanti esempi di intelligente contaminazione che si rintracciano in questa terra. Notizie su questo prodotto gastronomico possono essere rilevate su molte pubblicazioni di cucina salentina, tra cui:
- Almanacco Salentino 1970-72 pag. 487 – Mario Congedo Editore Galatina
- Puglia Dalla Terra alla Tavola ADDA Editore 1979 pagg. 352, 411.
A testimonianza della tradizionalità e storicità del prodotto si segnala anche la citazione del prodotto sia sul Vocabolario dei Dialetti Salentini di G. ROHLFS pag. 344 – CONGEDO Ed. 1976, sia sul Vocabolario Leccese – Italiano di A. GARRISI pag. 362 ed. Capone 1990.
Territorio
Provincia di Lecce, in particolare il comune di Nardò
Sopratavola PAT
Il sopra tavola (sopatau in dialetto barese) è la verdura cruda. In Puglia il “sopratavola” è una gustosa abitudine conviviale che si rinnova quando si sta tutti insieme intorno ad una tavola e i bocconi e gli assaggi servono a tenere insieme i commensali e la conversazione.
Portulaca PAT
Che sia raccolta nei campi o coltivata come erba aromatica, la portulaca è ottima da gustare cruda. E’ preferibile però scegliere i germogli più giovani che sono più teneri e ricchi di sostanze nutritive.