LA SACRA BIBBIA Versione Ufficiale CEI
Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia, perché come uno è, così sarà il suo amico
Il Libro del Siracide (greco Σοφία Σειράχ, sofía seirách, “sapienza di Sirach“; latino Siracides) o più raramente Ecclesiastico (da non confondere con l’Ecclesiaste o Qoelet) è un testo contenuto nella Bibbia cattolica (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh). Come gli altri libri deuterocanonici è considerato ispirato solo nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre è escluso dal canone ebraico e protestante perché considerato apocrifo.
SIRACIDE 6,7-8 : Se intendi farti un amico, mettilo alla prova; e non fidarti subito di lui. C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo, ma non resiste nel giorno della tua sventura.
[1] perché un cattivo nome si attira vergogna e disprezzo;
così accade al peccatore, falso nelle sue parole.
[2] Non ti abbandonare alla tua passione,
perché non ti strazi come un toro furioso;
[3] divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti,
sì da renderti come un legno secco.
[4] Una passione malvagia rovina chi la possiede
e lo fa oggetto di scherno per i nemici.
[5] Una bocca amabile moltiplica gli amici,
un linguaggio gentile attira i saluti.
[6] Siano in molti coloro che vivono in pace con te,
ma i tuoi consiglieri uno su mille.
[7] Se intendi farti un amico, mettilo alla prova;
e non fidarti subito di lui.
[8] C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
[9] C’è anche l’amico che si cambia in nemico
e scoprirà a tuo disonore i vostri litigi.
[10] C’è l’amico compagno a tavola,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
[11] Nella tua fortuna sarà come un altro te stesso,
e parlerà liberamente con i tuoi familiari.
[12] Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te
e dalla tua presenza si nasconderà.
[13] Tieniti lontano dai tuoi nemici,
e dai tuoi amici guàrdati.
[14] Un amico fedele è una protezione potente,
chi lo trova, trova un tesoro.
[15] Per un amico fedele, non c’è prezzo,
non c’è peso per il suo valore.
[16] Un amico fedele è un balsamo di vita,
lo troveranno quanti temono il Signore.
[17] Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia,
perché come uno è, così sarà il suo amico.
[18] Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina,
conseguirai la sapienza fino alla canizie.
[19] Accòstati ad essa come chi ara e chi semina
e attendi i suoi ottimi frutti;
poiché faticherai un pò per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti.
[20] Essa è davvero aspra per gli stolti,
l’uomo senza coraggio non ci resiste;
[21] per lui peserà come una pietra di prova,
non tarderà a gettarla via.
[22] La sapienza infatti è come dice il suo nome,
ma non a molti essa è chiara.
[23] Ascolta, figlio, e accetta il mio parere;
non rigettare il mio consiglio.
[24] Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi,
il collo nella sua catena.
[25] Piega la tua spalla e portala,
non disdegnare i suoi legami.
[26] Avvicìnati ad essa con tutta l’anima
e con tutta la tua forza resta nelle sue vie.
[27] Seguine le orme e cercala, ti si manifesterà;
e una volta raggiunta, non lasciarla.
[28] Alla fine troverai in lei il riposo,
ed essa ti si cambierà in gioia.
[29] I suoi ceppi saranno per te una protezione potente,
le sue catene una veste di gloria.
[30] Un ornamento d’oro ha su di sé,
i suoi legami sono fili di porpora violetta.
[31] Te ne rivestirai come di una veste di gloria,
te ne cingerai come di una corona magnifica.
[32] Se lo vuoi, figlio, diventerai saggio;
applicandoti totalmente, diventerai abile.
[33] Se ti è caro ascoltare, imparerai;
se porgerai l’orecchio, sarai saggio.
[34] Frequenta le riunioni degli anziani;
qualcuno è saggio? Unisciti a lui.
[35] Ascolta volentieri ogni parola divina
e le massime sagge non ti sfuggano.
[36] Se vedi una persona saggia, và presto da lei;
il tuo piede logori i gradini della sua porta.
[37] Rifletti sui precetti del Signore,
medita sempre sui suoi comandamenti;
egli renderà saldo il tuo cuore,
e il tuo desiderio di sapienza sarà soddisfatto.
Chi teme il Signore sa scegliere gli amici: come è lui, tali saranno i suoi amici
Sir 6,17
Come vivere questa Parola?
È una sorta di trattato sull’amicizia il sesto capitolo del Siracide che ci delinea le caratteristiche di un amico vero e le modalità per scoprirlo. Nello stesso tempo ci stimola a verificare in noi stessi quali sono e come sono i nostri sentimenti ed espressioni da “amico” perché, in fondo, questa è la misura dell’amicizia vera. La radice sta nel “temere il Signore” ~ quel principio della saggezza che continuamente ci viene ricordato dal Siracide. Riguardo la scelta del amico, poi, bisogna quasi guardarsi nello specchio e chiedersi: cerco un amico come sono io? Occorre ripassare una bella graduatoria di atteggiamenti che riguardano il nostro quotidiano parlare (una “bocca amabile” e una “lingua affabile”), pensare e considerare l’amico; bisogna lasciarsi “provare”, rimanere forti nelle umiliazioni, umili nel riconoscere la debolezza e saldi nella fedeltà.
Ci sostenga in questo impegno Maria, Madre tenera e forte, Ausiliatrice che ci stringe nel suo abbraccio, ma ci spinge anche tra i vicoli del quotidiano, senza abbandonarci mai!
Vieni, Spirito di fortezza, compagno nel cammino della fede, vieni in aiuto alla nostra debolezza, sostienici nelle difficoltà della vita e trasforma la nostra sofferenza in strumento di salvezza e di santità.
La parola di don Bosco, apostolo dell’Ausiliatrice:
«La Madonna non lascia mai le cose a metà».