Carne di bovino maremmano PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Lazio

Carne bovina di razza pura maremmana o di incrocio specializzato da razze da carne quali: Romagnola, Chianina, Marchigiana, Charolaise Limousine, su linee femminili di maremmana. I parametri qualitativi riferiti alla carcassa presentano generalmente un calo peso in 24 ore inferiore al 3% ed un pH a 24 ore dalla macellazione che va da 5,3 a 5,9. Mentre la carne, per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche può raggiungere un contenuto in proteine maggiore di 20 g/100 g di carne ed un contenuto in colesterolo inferiore a 80 mg/100 g di prodotto.

Elementi di tradizionalità del processo produttivo

Allevamento storico nella Maremma Tosco-Laziale. Attualmente la maggior parte dei capi è ubicata nel territorio laziale (79% circa) con particolare riferimento alla provincia di Viterbo e Roma. Storica produzione di soggetti interi, ma acnhe castrati portati anche ad età superiore ai 27 – 30 mesi. Allevamento al pascolo tutto l’anno dei riproduttori e dei vitelli almeno fino allo svezzamento.

Storia tradizionale del Prodotto

La Maremmana è una razza di grande fascino e straordinaria bellezza, svolge un ruolo fondamentale sul territorio, assicurando il presidio dell’uomo e la conservazione del più tipico paesaggio della Maremma Tosco-Laziale. La razza bovina Maremmana, allevata da secoli nella maremma Tosco-Laziale, un tempo paludosa e malarica, è indubbiamente il prodotto dell’ambiente in cui vive. Secondo Borgiolo e Giuliani (1951) la Maremmana è “l’espressione di un integrale adattamento a condizioni dure e primitive di vita le quali hanno provocato una autentica selezione naturale del più adatto, eliminando inesorabilmente e sistematicamente gli individui più deboli ed incapaci di procacciarsi di che vivere nella prateria, nella palude e nel bosco sotto la sfera del sole o nei rigori invernali”.

AREA DI PRODUZIONE

Cerveteri (RM), Roma (RM), Tolfa (RM)

Frascategli ciociari PAT del Lazio

La pasta si lavora con l’ausilio di una “spianatora”, dove si sistema la farina di grano e si versa l’acqua un pò alla volta, facendo dei movimenti rotatori con le dita per creare dei piccoli ‘pallocchi’, chiamati “frascategli”, che vengono man mano tolti e posti su un vassoio. Una volta ultimata l’operazione, si prepara l’acqua…

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Vitellone di Itri PAT Lazio

Si tratta di vitelli meticci con base Maremmana e Podolica su cui si incrocia normalmente la razza
Marchigiana come F1 od in parziale sostituzione Marchigiano su F1; comunque non si rinuncia mai a sangue Maremmano o Podolico con eventuali incroci di “ritorno”. La produzione normalmente prevede parti in febbraio-aprile e macellazioni da maggio a dicembre.

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Fagiolo del purgatorio di Gradoli PAT Lazio

Particolare considerazione per i legumi mostrano, nel XIV secolo, gli Statuti di Gradoli, i quali dedicano un’apposita rubrica a “de pena colligentium cicera et alia legumina”. I fagioli prodotti in questo comune sono legati storicamente all’uso che se ne fa nel Pranzo del mercoledì delle Ceneri, organizzato dalla Confraternita del Purgatorio, reiterando un’antichissima tradizione.

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