Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO
Il Farro del Pungolo di Acquapendente ad oggi viene coltivato in un’area ristretta di 3-4 ettari e si ottiene da una varietà locale coltivata da tempo immemore. Più recentemente sono state utilizzate alcune nuove varietà di provenienza diversa, al fine di valutarne la resa e l’adattamento alle condizioni locali, nonché le caratteristiche organolettiche. Le caratteristiche del prodotto sono dettate dalle condizioni pedoclimatiche dell’area e dalle tecniche di coltivazione che non prevedono l’apporto di prodotti chimici. I terreni, situati a circa 450 metri s.l.m., sono profondi, privi di scheletro, di media tessitura, a reazione neutra o subacida, di media permeabilità; le precipitazioni si aggirano tra gli 800 ed i 900 mm.
METODO DI PRODUZIONE
Il farro (Triticum dicoccum) è una varietà di frumento appartenente alla famiglia della Graminacee, denominato anche “frumento vestito” in quanto, dopo la trebbiatura, il chicco (cariosside) rimane ricoperto degli involucri protettivi (glume e glumette). Il farro, per essere utilizzato deve subire il processo di pulitura (sfarratura o sfarinatura), un metodo antichissimo che consiste nel molire le spighette con una macina in pietra in modo da provocare la rottura e il distacco delle varie parti inutilizzabili. Il Farro del Pungolo di Acquapendente si semina a novembre e si raccoglie a luglio.
CENNI STORICI
La coltivazione del Farro del Pungolo di Acquapendente è documentata fin dal III millennio a.C. Il suo uso si protrasse a lungo fino a divenire fondamentale nella dieta degli Etruschi e dei primi Romani (Plinio lo chiamava primus antiquis latio cibus). I ritrovamenti archeologici nella Valle del Fiora hanno restituito un’ampia documentazione dell’esistenza in quelle zone di comunità agricole che coltivavano soprattutto farro. Gli Etruschi lo utilizzavano principalmente nella preparazione della puls, una specie di polenta. La comparsa del frumento, fece si che la coltivazione di questo cereale cessò quasi completamente. Oggi a questa coltura è limitata di proprietà di poche aziende della zona, tutte ubicate nel Comune di Acquapendente. Gli anziani contadini lo ricordano associato ai legumi (lenticchie e fagioli) per farne delle gustose minestre. Ogni anno nel terzo fine settimana di agosto, il comune di Acquapendente e la Pro Loco, insieme ad altre associazioni locali, organizza una manifestazione dal titolo “Viaggio nella civiltà contadina e artigiana”, occasione in cui vengono allestiti stand gastronomici dove poter degustare zuppe di Farro del Pungolo di Acquapendente e altri piatti a base di questo antichissimo prodotto..
Territorio di produzione
Acquapendente (VT)