Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
La carne di vitellone podolico è ottenuta dalla macellazione di bovini, maschi e femmine, di razza Podolica o da incroci di prima generazione tra vacche di razza Podolica iscritte al Libro genealogico e tori di razza specializzata da carne o di razza Bruna, di età compresa fra i 10 e i 24 mesi al momento della macellazione. Dalla nascita allo svezzamento gli animali sono allevati con le madri al pascolo; successivamente l’allevamento può proseguire al pascolo, con integrazioni alimentari, oppure in stabulazione, tradizionalmente fissa ma anche in stalla libera.
Tradizionalmente veniva di norma praticata la transumanza, uso progressivamente in abbandono per le mutate condizioni sociali delle aree tradizionalmente interessate da questo allevamento. L’alimentazione fino allo svezzamento naturale si basa sul latte della madre o di balie; successivamente la base alimentare è costituita da pascolo e foraggi freschi e conservati a base di essenze erbacee ed arbustive, tipiche dell’area di produzione, con aggiunta di concentrati, per lo più semplici, tali da garantire un sano e ragionevole accrescimento dei soggetti; le strutture previste risultano adeguate dal punto di vista tecnico ed igienico sanitario, e rispettose del benessere animale. Per l’allevamento, la macellazione e la commercializzazione dei prodotti sono osservate le vigenti normative nazionali e comunitarie. Alla produzione di carne viene di solito aggiunta quella di latte, che viene destinato, dopo lo svezzamento del vitello, alla proiduzione del caciocavallo podolico.
La razza podolica è probabilmente risalente alle migrazioni indoeuropee tra il tardo neolitico e l’età del bronzo, oppure successivamente, al seguito delle invasionibarbariche provenienti dall’Asia Centrale. La tecnica di allevamento, tradizionalmente di tipo estensivo, con produzione di soggetti di peso ed età elevata, rimane quella più praticata, considerando la spiccata rusticità e frugalità della razza, che presenta una grande attitudine allo sfruttamento di pascoli poveri dell’Appennino Campano.
Territorio di produzione
Intera regione Campania
Nocciola Mortarella PAT Campania
Il paesaggio di ampie zone delle Campania è fortemente caratterizzato dalla coltivazione del nocciolo, coltura di antichissimo insediamento in Campania e di solida tradizione. Una varietà tipica della Campania è la Mortarella, caratterizzata da un frutto medio-piccolo, subcilindrico e compresso lateralmente. Il guscio della nocciola mortarella è abbastanza sottile, di colore marrone chiaro, con lievi…
Peperoncino friariello napoletano PAT Campania
La raccolta viene effettuata e mano, i frutti vengo sistemati per la vendita diretta in cassette di legno e/o di plastica. Il peperone è stato introdotto in Europa da Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493. A seguito dell’opera di selezione da parte degli agricoltori probabilmente furono selezionati peperoni…
Tarallo roscianese PAT Campania
Tarallo dalla forma circolare, superficie liscia e di colore dorato, dal diametro di circa 15-18 cm e alto circa 8-10 cm, con un lato frastagliato, quasi a voler assomigliare ad una corona, dal sapore deciso e caratteristico; il peso medio è di circa 250 – 300 grammi per singolo pezzo.