Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO
Il Pomodoro Fiaschetta di Fondi, è un ecotipo locale appartenete alla famiglia delle Solanaceae, specie Lycopersicon esculentum (L.). Presenta una caratteristica forma a “fiaschetta” od ovata di colore rosso intenso uniforme e senza depigmentazione. La buccia è resistente, robusta e consistente. Il frutto, particolarmente pieno di polpa, presenta il caratteristico sapore acidulo del pomodoro tendente al dolce, con un grado Brix medio pari a 5. La pianta del Pomodoro fiaschetta di Fondi presenta fiori di colore giallo, foglie medio-grandi di colore verde intenso con un’infiorescenza principalmente unipara.
Gli internodi sono corti con grappoli alternati sul tronco, con le foglie opposte. I grappoli, molto resistenti perchè non si sgrappolano, sono piuttosto numerosi, minimo 10/12, con un numero di frutti per grappolo che va da 6 a 12; provvisti di un peduncolo con strato di abscissione, con un peso medio dei singoli frutti di 40 grammi. La radice è bianca, fittonante e molto resistente all’attacco di funghi. Particolarmente significativi sono i dati produttivi che si possono avere dalla coltivazione di questo pomodoro. Infatti se consideriamo ad esempio un numero di 9 frutti/grappolo x 40 grammi di peso si hanno, a grappolo, 360 g di prodotto che moltiplicati x 10 palchi originano una produzione media di 3,6 kg per pianta. Ipotizzando un sesto d’impianto di 33 cm sulla file x 1 m tra le file, ovvero un investimento di 30 mila piante/ha, si può raggiungere una produzione media di 1.080 q.li/ha di prodotto.
METODO DI PRODUZIONE
La coltivazione del Pomodoro Fiaschetta di Fondi avviene sia in pieno campo che in serra su terreni di tipo sabbioso, di medio impasto e ricchi di sostanza organica. Tipici della zona sono i terreni “pantanosi” che presentano colore scuro e falda pressoché affiorante. Il terreno, prima di procedere con il trapianto delle piantine, subisce una fresatura leggera con interramento delle colture precedenti e della sostanza organica e successivamente si procede con l’assolcatura e pacciamatura con impianto di irrigazione a goccia o a scorrimento in pieno campo, come da tradizione. Nel caso della coltivazione in serra, la semina del Pomodoro Fiaschetta di Fondi avviene in semenzaio i primi di febbraio con trapianto intorno alla metà del mese di marzo. Mentre in pieno campo la semina avviene in semenzaio verso la fine di marzo con trapianto nella terza decade di aprile. Il sesto d’impianto è di 35 cm sulla file e 70 – 80 cm tra le file. La raccolta in serra avviene a maggio–giugno; in pieno campo, il Pomodoro fiaschetta raccoglie a luglio.
CENNI STORICI
Il Pomodoro Fiaschetta di Fondi rappresenta una varietà locale, la cui produzione era molto difusa negli anni 60. Si tratta di un pomodoro antico, non ibrido, da sempre apprezzato sul territorio per il suo sapore dolciastro e l’elevata conservabilità dei frutti. Oggi è una risorsa a rischio di estinzione che recentemente è stata riscoperta grazie alle attività che Arsial efettua sul territorio per il censimento e la tutela delle tradizioni e delle biodiversità locali. Al momento non è stato possibile reperire documentazione storica scritta su questo prodotto; l’unico “appiglio” storico che ci viene in soccorso è quello di una testimonianza orale del Sig. Di Vito Rafaele – detto “Pennacchiello” – classe 1938 che racconta in uno stretto dialetto fondano che nel territorio dei pantani di Fondi venivano coltivate centinaia di ettari del pomodoro fiaschetta per conto della Cirio che ritirava il Pomodoro fiaschetta di Fondi (“una varietà simile alla varietà Roma”), raccolto da tutti gli agricoltori della zona presso un’unica zona di riferimento. “Pennacchielo” descrive il pomodoro fiaschetta “tondeggiante un po’ allungato, di colore rosso, con cuticola sottile”. Appena dopo il viraggio di colore della buccia, il pomodoro all’interno è completamente rosso, compatto e pieno, senza logge interne. Il Pomodoro Fiaschetta di Fondi era un ottimo prodotto utilizzato per “aggiustare il pomodoro della Cirio”. “Pennacchiello” da sempre si riproduce il seme per il suo consumo familiare ed è uno dei pochi agricoltori ad averlo conservato nel tempo, garantendo oggi un progressivo rilancio della coltura..
Territorio di produzione
Provincia di Latina: Fondi, Sperlonga, Monte San Biagio