Coltivatori di Emozioni, la prima piattaforma italiana di social farming con lo scopo di salvaguardare il patrimonio agricolo nazionale attraverso un sistema di sostegni agli agricoltori, veri custodi delle antiche tradizioni agroalimentari italiane. Ciascuno di noi può sostenere un agricoltore, anche a livello individuale, trascorrendo un giorno o un weekend in un borgo. Tra le varie forme di sostegno, ci sono le “experience”, che offrono a turisti la possibilità di scoprire le tradizioni e le eccellenze agricole di un territorio e dei suoi piccoli borghi, partecipando attivamente alla vita dell’azienda.
I borghi e le esperienze
SUTRI (VT)
PERIODO da maggio a settembre
La Città di Sutri sorge su un imponente rilievo di tufo che domina la via Cassia. Le sue origini sono molto antiche e presenta evidenti testimonianze del suo passato, un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe scavate nel tufo, mura etrusche incorporate da quelle medievali, un mitreo incorporato da una chiesa (Madonna del Parto), un Duomo di origine romanica.
La storia di Sutri (anticamente Sutrium) è testimoniata dai numerosi ritrovamenti archeologici nella zona appartenenti a diverse epoche. Le sue origini sono molto antiche, probabilmente risalenti all’età del bronzo. La sua fondazione è, secondo la leggenda, da attribuirsi ad un antico popolo di navigatori orientali, i Pelasgi. Altre leggende parlano della fondazione da parte di Saturno, che appare a cavallo con tre spighe di grano in mano nello stemma ufficiale del comune.
Ebbe un forte sviluppo nel periodo di dominazione etrusca, come centro agricolo e commerciale. Come passaggio obbligato per l’Etruria, fu conquistata definitivamente nel 383 a.C. dai Romani, dopo la caduta di Veio. Successivamente sostenne il passaggio di diverse orde barbariche in viaggio per la via Cassia alla volta di Roma, fungendo da baluardo del consolato e dell’impero.
Tra il V e l’VIII secolo Sutri fu coinvolta nelle lotte tra Longobardi e Bizantini, fino a che, nel 728, il re dei Longobardi Liutprando offrì la città e le terre circostanti al papa Gregorio II. Questa donazione viene considerata l’inizio del dominio temporale della Chiesa, ovvero il primo passo per la costruzione del Patrimonio di San Pietro.
Nel IX secolo si colloca la leggenda di Berta, sorella di Carlo Magno, diseredata ed esule per aver avuto rapporti con un uomo di umili origini. Secondo tale leggenda, lungo la strada per Roma, ella si fermò a Sutri (secondo alcuni avendola ricevuta in dono dal fratello come dimora) e partorì in una grotta Orlando (o Rolando), poi nominato paladino di Francia dallo stesso imperatore e protagonista di numerose opere sulle sue gesta cavalleresche.
Si svolse a Sutri nel 1046 un Concilio indetto dall’imperatore Enrico III, che pose fine allo scisma che vedeva opporsi tre rivali per il papato: vi fu eletto papa Clemente II.
In età feudale fu al centro degli scontri tra guelfi e ghibellini, che culminarono nell’incendio che distrusse il borgo nel 1433, ad opera di Nicolò Fortebraccio, capitano di ventura. Da quel momento la città vide un rapido declino della sua importanza demografica ed economica, dovuto anche al dirottamento delle rotte commerciali lungo la Via Cimina, a favore di Ronciglione, fortemente potenziata dai Farnese. Sutri si ridusse quindi ad una cittadina rurale di secondo piano nello Stato Pontificio, facile merce di scambio per le famiglie nobili.
Alla fine del XVIII secolo, Sutri fu conquistata dalle truppe francesi e accomunata a Ronciglione. Nella Restaurazione fu resa allo Stato Pontificio.
Sutri è un’importante sede vescovile almeno dal V secolo, sebbene la leggenda voglia che San Pietro stesso vi inviò San Romolo come vescovo, agli albori del cristianesimo. Il primo vescovo residente di cui si ha notizia certa è Sant’Eusebio, nel 465. Tra il 1243 ed il 1244 la città è stata per breve tempo sede papale, quando papa Innocenzo IV vi si stabilì per fuggire dall’imperatore Federico II, che egli aveva scomunicato. Nel 1435 la sede vescovile fu unificata con quella di Nepi, a riprova del declino demografico ed economico avvenuto all’epoca. Nel 1556 è stata sede vescovile del futuro papa Pio V, poi canonizzato, a cui sono dedicate molte opere nel Duomo cittadino.
Cosa vedere a Sutri
Sutri è una cittadina di antiche origini con resti e monumenti dell’epoca etrusca e del periodo medievale, che attestano la sua importanza strategica. In corrispondenza dell’abitato troviamo l’Anfiteatro, uno dei più suggestivi monumenti antichi del Lazio databile tra il I sec. a.C. ed i primi anni di quello successivo, scavato completamente nel tufo. Edificata sui resti di una basilica cristiana e trasformata successivamente in epoca preromanica, la Cattedrale fu consacrata da Innocenze III nel 1207 ed al suo interno custodisce pregevoli opere. Il pavimento della navata centrale, tutto a mosaico cosmatesco, una tavola di scuola romana del XIII sec., una pregevole statua lignea di S. Dolcissima attribuita alla scuola del Bernini, la cripta risalente ad epoca longobarda.
Piazza del Comune
Il cuore pulsante di Sutri sorge sull’antico foro romano della città. L’arco di accesso alla piazza è sovrastato da una torre campanaria con orologio, alla quale è stato aggiunto, nel secolo scorso, il monumento ai caduti. Al centro del foro si trova una fontana a quattro vasche. Sulla piazza si affaccia il palazzo comunale che ospita lungo le pareti dell’androne e del cortile frammenti scultorei ed epigrafi di epoca romana e medievale.
Concattedrale di Santa Maria Assunta
La Concattedrale di Santa Maria Assunta è stata costruita sopra un preesistente edificio paleocristiano e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Un primo ampliamento del luogo sacro avvenne nel 908 ad opera di Papa Sergio III ma è nel 1207 a seguito della consacrazione del Papa Innocenzo III – il quale, per l’occasione, portò in dono alla città la bellissima tavola del cristo bizantino attualmente esposta al Museo di Arte antica e di arte sacra di Sutri -, che l’edificio assume le caratteristiche tipiche dello stile romanico: di quel periodo rimane il ben conservato pavimento cosmatesco con tessere in marmi
Anfiteatro
L’anfiteatro è uno dei più suggestivi monumenti antichi del Lazio databile tra il I sec. a.C. ed i primi anni di quello successivo, scavato completamente nel tufo
L’anfiteatro romano di Sutri rappresenta il cuore dell’identità sutrina. Scavato interamente nella collina tufacea che sorge ai piedi del Bosco Sacro, questa imponente opera è stata realizzata tra il periodo tardo repubblicano e l’inizio dell’età imperiale di Roma, con una tecnica molto simile a quella etrusca. L’Anfiteatro, costruito su pianta ellittica, poteva contenere circa 7000 spettatori ed è ripartito in tre ordini di gradinate, divise per ceto sociale: “lima cavea”, la prima fila, riservata ai ceti di rango senatorio, la “media cavea” ed infine la “summa cavea” destinata al popolo. Alle gradinate si poteva accedere attraverso i “vomitoria”, gli ingressi laterali, accessibili dal “deambulacro” che gira tutt’intorno all’arena.
L’anfiteatro venne parzialmente riportato alla luce tra il 1835 e il 1838 dalla famiglia Savorelli, proprietaria del terreno. Fino agli inizi del XIX secolo, infatti, la costruzione era completamente interrata e utilizzata per le coltivazioni agricole. Simili all’anfiteatro di Sutri esistono solamente due esempi al mondo, realizzati completamente nella roccia, a Cagliari e a Leptis Magna (Libia)
La cripta è uno dei più importanti e suggestivi monumenti di epoca longobarda. Colonne e capitelli, realizzati con maestria dagli antichi artigiani durante il periodo medievale, riempiono gli occhi dei visitatori di fascino e di meraviglia. Le navate della cripta sono scandite da tre serie di colonne, i capitelli realizzati in epoche diverse sorreggono le volte a crociera in tufo componendo lo spettacolare andamento delle campate
Museo di Palazzo Doebbing
Il Museo di Palazzo Doebbing, in Piazza del Duomo, rappresenta uno dei luoghi di maggiore attrazione della città e uno dei più importanti luoghi d’arte italiani. Prende il suo nome da Joseph Bernard Doebbing, vescovo di Sutri dal 1900 al 1916. Sede museale da settembre 2018, ospita esposizioni di alto livello con opere di maestri noti in tutto il mondo.
Fonte @Sutriturismo.it
ORTO DIDATTICO CON Vi
Sutri e il suo territorio rappresentano una delle mete più straordinarie della Tuscia sotto il profilo archeologico ed ambientale. Il borgo di Sutri, arroccato lungo uno sperone tufaceo, con cui forma un tutt’uno, appare alla vista d’improvviso, con le sue torri e con le sue mura merlate.
Qui troviamo Viviana che durante la pandemia ha deciso di creare il suo Orto di Vi con il motto del Naturalmente Buono. Un metodo di lavoro, e una filosofia di vita allo stesso tempo, che rispetta il ciclo produttivo delle colture per raccoglierne i frutti solo nel momento migliore. Si riesce così a ottenere il massimo delle proprietà nutritive senza tralasciare il gusto genuino, tipico di quei frutti della terra coltivati senza l’uso di prodotti chimici e raccolti con amore.
In compagnia di Viviana, gli ospiti potranno imparare le tecniche di preparazione del terreno, le modalità e i tempi di semina e preparare il proprio orticello in una area riservata oppure effettuare la semina in vasi che poi potranno portare a casa per continuare a seguire da vicino lo sviluppo delle piantine. La giornata continua con il percorso nell’orto con la raccolta dei prodotti freschi, dove assistere alle tecniche di coltivazione naturale. Una merenda con prodotti del territorio chiuderà la giornata.
ViVi Experience ORTO DIDATTICO con Vi
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