Granturco della quarantina PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Grauligno nostrale, quarantina spiga gialla

Ecotipo locale con pannocchia di dimensioni medio piccole, raccoricate; cariossidi di colore tendente all’aranciato, di dimensioni medio-piccole, di forma ed andamento sul tutolo irregolare. pianta di dimensioni medie, con altezza dai 150/170 cm e con produzione di massimo due pannocchie a culmo. Se ne ricava una farina con forte componente vitrea, utilizzata per produrre soprattutto polenta che può essere servita calda e accompagnata con pomodoro, carni, pancetta, formaggio a seconda della stagione e può essere anche mangiata rafferma. Le cariossidi tipicamente sono macinate a pietra e setacciata con panni di seta.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura

Viene coltivato in asciutta con semina a maggio, in consociazione con i legumi locali, distanza tra i semi di circa 20/25 cm sulla fila e distanze variabili fra le file; la raccolta avviene ad agosto; non necessita di irrigazione in quanto resistente alla siccità; la raccolta viene fatta a mano, in concomitanza con quella dei baccelli di fagiolo, la maturazione è scalare. l’essiccazione avviene su teli di canapa o tela, le pannocchie vengono conservate sospese e legate fra loro per le bratteee essiccate.

Osservazioni sulla tradizionalità

Viene utilizzato per l’alimentazione umana e mai per l’alimentazione animale per la produzione di polenta anche nella tradizionale forma del “frattaccio”. Le regole di coltivazione rispecchiano la tradizione colturale dell’area, estensiva e legata al consumo familiare e locale.

Territorio di produzione

Aree del Titerno e del Fortore (BN)

Pomodorino corbarino PAT Campania

Prodotto prevalentemente sulle colline di Corbara, nell’agro Nocerino-Sarnese, in provincia di Salerno (ma anche in provincia di Napoli, nell’area Pompeiana-Stabiese), questo pomodorino, di colore rosso intenso, con una caratteristica forma allungata tendente al piriforme e dal tipico sapore agro-dolce, rappresenta una delle più significative testimonianze della tradizione rurale locale.

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Cannazze PAT Campania

Le origini delle cannazze risalgono al 700: a Calitri infatti già nel 1749 esisteva una manifattura che si serviva di canne sulle quali veniva messa la pasta ad asciugare. Era un’attrezzatura la cui vendita risulta da un atto del notaio calitrano Eligio Rinaldi datato 26 settembre 1749 ed installata all’epoca nella casa bassa davanti la…
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Biscotto di Sant’Angelo PAT Campania

Localmente noto come “biscotto”, assomiglia in realtà più propriamente ad un pane aromatizzato a forma di ciambella, che trova riscontro in svariati esempi di “pani rituali” (es. “Ciambella di Veroli). La diffusione è limitata alla comunità di Sant’Angelo d’Alife ed alla “Festa di San Michele Arcangelo”, venerato il 29 settembre nell’omonimo santuario e relativa grotta…
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