Lupino gigante di Vairano PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Antica produzione tradizionale il lupino gigante di Vairano ha subito una contrazione a favore di nuove colture più redditizie, ma che mantiene un notevole riscontro in area locale e provinciale per le eccellenti caratteristiche del prodotto in particolare per le sue grandi dimensioni viene chiamato anche “lupinone di Vairano”, “gigante di Vairano” e “lupinaccio”, è coltivato nei comuni di Vairano Patenora, Presenzano, Marzano Appio, Caianello, in provincia di Caserta.

Seminato con mezzi meccanici, viene trebbiato durante le prime ore del mattino in giornate non troppo umide; una volta raccolti e separati dalla pianta, i baccelli vengono lentamente essiccati per almeno tre giorni, e poi conservati in luoghi asciutti posti in botti di legno o in sacchi di juta.

Prima di essere consumati vengono messi in acqua per tre giorni e poi in salamoia. Immancabili sulle bancarelle delle feste patronali, vengono consumati come spuntino o come antipasto, accompagnati da olive e semi di zucca.

Territorio di produzione

Comuni di Vairano Patenora, Presenzano, Marzano Appio, Caianello, in provincia di Caserta

Sidro di pera del Matese PAT Campania

Bevanda idroalcolica ottenuta dalla fermentazione del succo e della polpa di una particolare varietà di pera diffusa nel territorio del Matese. Ha colore giallo paglierino con riflessi verdi, profumo fruttato, sapore di frutta con retrogusto di noci e mandorle; gusto fine, secco, fresco per la giusta acidità conferita dalla particolare varietà di pera, lievemente astringente,…

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Soppressata caggianese PAT Campania

Salume insaccato di forma cilindrica leggermente schiacciata, legata in senso verticale ed orizzontale, formando 4 lobi; il colore esterno è rosso scuro, che con la stagionatura tende al bruno; l’interno è rosso porpora, leggermente più scuro ai bordi e sono ben visibili i pezzi di lardo di colore bianco. La sua lunghezza varia da un…

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Pomodoro fiaschello di Battipaglia PAT Campania

Il pomodoro fiaschello è stato introdotto da Napoli agli inizi del ‘900 ed è stato coltivato in mopdo intensivo negli anni dal 1940 al 1980, per l’industria conserviera del polo nocerino-sarnese, per poi essere soppiantato dagli ibridi moderni per l’industria.

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