Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Frutto di forma sferica leggermente schiacciata ai due poli, dimensioni fra i 4 e 7 cm; colore giallo arancio, profumo intenso e caratteristico; buccia sottile, ricca in olii essenziali, attaccata agli spicchi, che presentano numerosi semi; il frutto ha dimensioni medio-piccole, la polpa è molto succosa, aromatica e dolce. La maturazione cade nei mesi di gennaio – marzo. Il 90% delle piante è riconducibile alla cultivar Avana, che rappresenta il mandarino comune diffuso nel meridione d’Italia; l’ambiente ed i terreni vulcanici conferiscono ai frutti caratteristiche organolettiche peculiari. Viene utilizzato allo stato fresco ma anche per la realizzazione di marmellate e confetture, e di rosoli.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
Allevamento tradizionale con forma naturale, trattamenti fitosanitari contro cocciniglie ed afidi; vengono coltivati in agrumeti di piccole dimensioni, spesso annessi a ville gentilizie o vecchie masserie. La raccolta è manuale, sull’albero, e la commercializzazione avviene in cassette, su mercato locale e regionale.
Osservazioni sulla tradizionalità
Da circa due secoli la produzione dei mandarini si tramanda di generazione in generazione, e spesso i piccoli agrumeti rappresentavano una parte importante della dote da dare alle figlie in occasione del matrimonio; venivano piantati all’epoca del battesimo. Il raccolto di mandarini, un tempo esportati massicciamente, costituiva una fondamentale componente, assieme a vino ed olio, del reddito agricolo della zona.
Territorio di produzione
Area dei Campi Flegrei; Napoli, Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, isole di Procida ed Ischia
Pane di Villaricca PAT Campania
Carciofo bianco PAT Campania
Liquore Concerto PAT Campania
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