Tartufo nero del matese PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Il Tartufo Nero del Matese è rappresentato dai corpi fruttiferi ipogei delle specie Tuber mesentericum Vitt. E Tuber uncinatum Chatin. Entrambi hanno forma globosa, con peridio o scorza di colore marrone scuro o nerastro, superficie con verruche più o meno pronunciate in rapporto al terreno dove si sviluppano. Hanno intenso odore fungino e di lievito, talvolta pungente, caratterizzato dal microbioma del terreno della faggeta. La gleba o carne al taglio si presenta con venature chiare, più pronunciate e distinte nel T. mesentericum, contrastanti con il colore scuro intenso nerastro della parte fertile. Sono meno pronunciate e sottili, in contrasto con il colore nocciola della parte fertile, nel T. Uncinatum. Il periodo di raccolta va da ottobre a marzo. Viene commercializzato fresco, solo previa spazzolatura per togliere il terriccio (prodotto primario) oppure affettati, essiccati o tritati. La raccolta ed il trattamento dei tartufi è regolamentata da norme nazionali e regionali.

Metodiche di lavorazione

Il Tartufo Nero del Matese è un prodotto spontaneo che può essere raccolto secondo precise regole da tartufai abilitati ai sensi delle norme vigenti in materia. È attualmente utilizzato per salse e condimenti, olii aromatizzati, liquori e paste essiccate.

Osservazioni sulla tradizionalità

Le testimonianze sulla presenza del tartufo nero del Matese sono essenzialmente verbali; nel “Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani, dedicato a Sua maestà Ferdinando IV Re delle Due Sicilie Tomo I, 1797” è riportato “… nelle sue parti montuose (riferite al territorio di Ailano, facente parte del massiccio del Matese) verso settentrione vi è piantaggione di alberi…. Vi si trovano similmente de’ buoni e saporosi tartufi”. E’ presumibile che l’area matesina, ben conosciuta dai Borbone, approvvigionasse la Real Casa di tale prodotto, che era all’epoca molto gradito al Re ed alla sua corte.

Territorio di produzione

Territorio montano del Parco Regionale del Matese, faggete da 1000 mt di altitudine in su.

Patata di Monte San Giacomo PAT Campania

La coltivazione della patata in questi terreni viene perpetrata da tempi immemori così come le tecniche colturali. Intimamente connessa con la coltivazione di altre specie vegetali, soprattutto cereali e legumi,  di cui tutti i terreni montani erano ricchi, la coltivazione della patata è stata l’unica che ha resistito al progressivo abbandono della coltivazione dei terreni…

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Fagiolo a formella PAT Campania

Il fagiolo a formella è una pianta erbacea con foglie di colore verde scuro, il fiore è piccolo e bianco, il frutto, un baccello verde di circa 8 centimetri di lunghezza, che contiene dei semi dalla caratteristica forma trapezoidale e dal colore bianco. Si coltiva in provincia di Napoli, nella zona dell’Acerrano-Nolano e la sua…

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Fusillo avellinese PAT Campania

Il fusillo avellinese é un formato di pasta di forma elicoidale caratterizzata da un colore giallo oro molto tenue dovuto al suo ingrediente principale: la semola di grano duro.
II fusillo al tatto risulta ruvido, caratteristica che gli permette di trattenere qualsiasi tipo di condimento, dal ragù ai pomodorini freschi.

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