Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Dolce a forma di mezzaluna, di pasta sfoglia, con ripieno di crema pasticcera e confettura di amarene o amarene sciroppate.
Descrizione delle metodiche di lavorazione
Per la pasta sfoglia si dispone a fontana sul ripiano da lavoro la farina e nel mezzo mettete 80 grammi di zucchero, 40 grammi di acqua fredda leggermente salata, versata a poco a poco, ed 80 grammi di strutto a temperatura ambiente; si lavora un poco la pasta e quindi si lascia a riposare per mezz’ora . Quindi si stende la pasta sfoglia, ricavandone dei cerchi di 10 – 12 cm di diametro; su una metà di ogni cerchio si pone crema pasticcera e quindi confettura di amarene o due – tre amarene sciroppate. Si ripiegano i cerchi ricavandone delle mezzalune rigonfie chiudendo il ripieno spennellando i bordi con rosso d’uovo battuto; si spolverizza con zucchero a grana grossa e quindi si inforna. vengono guarnite con zucchero a velo.
Osservazioni sulla tradizionalità
La tradizione napoletana della pasticceria è in molti casi legata alla vita monastica ed all’abitudine, nei secoli, di ricambiare le donazioni fatte dalle famiglie nobili napoletane con dolci le cui ricette erano geloso patrimonio delle cucine monastiche, tramandato da suora a suora al pari delle ricette dei liquori e dei rosoli. La monachina deve il suo nome proprio a questa tradizione, ed il suo concepimento è legato al cosiddetto “Monastero delle Trentatrè” delle Clarisse Cappuccine in pieno centro storico di Napoli. E’ considerata l’antesignana della sfogliatella, in quanto più semplice e meno elaborata nella preparazione; viene prodotta da pasticcerie e gastronomie della città di Napoli che ne perpetuano la tradizione.
Territorio di produzione
Città di Napoli
Pizza napoletana verace artigianale PAT Campania
Cannazze PAT Campania
Babà PAT Campania
Diventa anche tu ViVi Greeners Conosci la Monachina napoletana prodotto campano?
Aiutaci nel nostro progetto, se hai curiosità, immagini o vuoi aggiungere una descrizione del prodotto. SCRIVICI