‘ndunderi PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Col nome di ndunderi si indica un tipo di pasta fatta a mano tipica di Minori, in provincia di Salerno. La ricetta degli ndunderi, utilizzati tradizionalmente per i festeggiamenti in onore di Santa Trofimena, è antichissima, pare che sia una variante delle “palline latine” di origine romana, un alimento a base di “farina caseata” cioè farro e latte cagliato. Furono i pastai di Minori a modificarne la ricetta, gli stessi che, nel ‘700, valicarono i monti lattari per trasferirsi a Gragnano dove impiantarono la moderna industria della pasta. La ricetta attuale prevede un impasto di farina e latte cagliato oppure ricotta, tuorli d’uovo, formaggio di vacca grattugiato, sale, pepe e noce moscata; la lavorazione deve avvenire a mano, l’impasto va ridotto in un lungo cordone, non troppo sottile, e poi tagliato a tocchetti che vanno resi concavi dalla leggera pressione di un dito o di due dita a seconda della grandezza stabilita. Dopo, i tocchetti si fanno scivolare sulla concavità di una grattugia, su una forchetta, o su un’apposita tavoletta rigata detta “pettine”. Il condimento privilegiato per gli ndunderi è il ragù di carne.

Territorio di produzione

Minori in provincia di Salerno

Biscotto di Sant’Angelo PAT Campania

Localmente noto come “biscotto”, assomiglia in realtà più propriamente ad un pane aromatizzato a forma di ciambella, che trova riscontro in svariati esempi di “pani rituali” (es. “Ciambella di Veroli). La diffusione è limitata alla comunità di Sant’Angelo d’Alife ed alla “Festa di San Michele Arcangelo”, venerato il 29 settembre nell’omonimo santuario e relativa grotta…

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Pastiera Napoletana PAT Campania

La pastiera è il dolce pasquale napoletano per eccellenza: famosissimo in tutto il mondo e immancabile sulle tavole campane. è costituito da una base di pasta frolla tradizionale, riempita da un composto ottenuto da ricotta, zucchero, strutto, grano duro cotto, uova, acqua di millefiori e vaniglia, la cui parte superiore è decorata dalla restante parte…

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Sfogliatella Santa Rosa PAT Campania

Al dolce fu data la caratteristica forma del cappuccio monacale per essere, poi, adagiato nel forno caldo. Il dolce fu chiamato “Santa Rosa” in onore della santa alla quale era intitolato il monastero. Ne furono prodotte altre per le famiglie di Conca e quelle benefattrici degli altri centri costieri. Questa usanza fu ripetuta ogni anno…

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