Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Il parrozzo salato un prodotto realizzato con farina di mais della varietà locale detta “Quarantina”, acqua calda, sale, pepe, strutto, olio extravergine di oliva e cicoli di maiale, in panetti del peso di 300 – 500 gr.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
Gli ingredienti vengono impastati fra loro come per la “Pizza sulla Liscia”; l’impasto, in panetti del peso di circa 300 – 500 gr, viene posto su una foglia di cavolo rapa (del tipo “Minestra Cusanara”), ricoperto con un’altra foglia e posto in cottura su un mattone di argilla refrattaria non smaltata (del tipo riggiola) e quindi coperto con una apposita campana di rame, quindi posto sulla brace del camino.
Materiali, attrezzature e locali utilizzati per la produzione
Gli ingredienti vengono impastati a mano, senza lievitazione; quindi cotti su una mattonella di argilla refrattaria coperti da una campana di rame, il tutto posto sulla brace del camino.
Osservazioni sulla tradizionalità
E’ una preparazione invernale, complicata nell’esecuzione e per il reperimento della particolare attrezzatura per la cottura. viene offerto da diversi ristoranti locali e preparato in famiglia.
Territorio di produzione
Fascia pedemontana del massiccio del Matese Beneventano
Panesillo di Ponte PAT Campania
Fusillo di felitto PAT Campania
Scanata del Sannio PAT Campania
La metodologia di produzione è ampiamente diffusa in tutte le aree rurali del Sannio; alcuni fanno risalire l’etimologia della parola scanata dal greco ìscanan = raffreddare; in realtà sembrerebbe più logica la derivazione della parola scanata dalla contrazione di scanestrare, quindi “estrarre dal canestro” dato che proprio questa fase viene definita dai panificatori come “scanare”.
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