Zuppa di soffritto PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

La zuppa di soffritto, detta anche “zuppa forte” è un piatto assolutamente invernale di antichissima tradizione, diffuso in un tutta la regione Campania. è una zuppa, ma di quelle meno nobili, anch’essa, come molte ricette regionali è nata dall’esigenza di utilizzare tutte le parti degli animali macellati; il suo ingrediente principale sono, infatti, le interiora del maiale: polmone, reni, cuore, milza, scarti carnei, cotenne, lardo.

Le interiora devono essere lasciate in ammollo in acqua per essere private del sangue e poi asciugate e soffritte in olio bollente e sugna, fino a quando non si coloriscono; allora bisogna aggiungere vino rosso, una cucchiaiata di concentrato di pomodoro diluito in acqua bollente, alcune foglie di lauro, il rosmarino, abbondante peperoncino rosso e un pizzico di sale.

La zuppa deve cuocere a fuoco basso per almeno due ore. Tradizionalmente, viene servita su fette di pane casereccio raffermo, ma rappresenta anche un ottimo condimento per la pasta.

Territorio interessato alla produzione

Intera regione Campania

Cappella (senatore Cappelli) Saragolla e Marzellina PAT Campania

Cappella, Saragolla e Marzellina sono varietà di frumento duro comuni alle aree cerealicole dell’Irpinia e del Sannio. Cappella, il cui vero nome è “Senatore Cappelli”, è una varietà costituita in onore del senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore nei primi del ‘900 della riforma agraria ed è caratterizzata da una spiga molto alta, fino ad un metro…

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Pomodoro guardiolo PAT Campania

Forma della bacca ovale oblunga, larghezza 3-4 cm, lunghezza 6-7 cm, buccia liscia con accenno di costolatura (quattro loggie) all’apice, assenza di umbone, colore rosso intenso, polpa dolce, succo acidulo e ricco di semi, buccia sottilissima. per uso allo stato fresco in cucina e nella preparazione delle conserve sempre associato al tipo lungo (San marzano)…

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Curn’ciell a Callariell PAT Campania

E’ il prodotto tradizionale per eccellenza del Comune di S. Nicola Baronia. Le sue origini risalgono alla metà dell’800 insieme al lupino. La sua diffusione sul territorio comunale è omogenea così come tutte le sue fasi di preparazione che vanno dalla semina alla raccolta, dalla formazione delle “n’serte” al metodo di essiccamento al sole fino…

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