Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Miele prodotto con nettare di fiori di piante di borragine (Borago officinalis) presente allo stato spontaneo nei prati e nei campi abbandonati, in fioritura da maggio a settembre. Il prodotto ha colore chiaro, soggetto a cristallizzazione, con sapore delicato e proprietà sedative, per le quali viene adoperato per dolcificare tisane.
Metodiche di lavorazione
Il miele viene raccolto tra metà maggio fino ad ottobre. I melari sono raccolti manualmente, facendo uso di spazzole e affumicatori o con soffiatori di api quando gli opercoli chiusi superano il 70%. Dopo l’estrazione il miele matura per tre o quattro settimane. Il prodotto è confezionato in contenitori di vetro e posto in commercio non oltre l’autunno dell’anno successivo a quello di raccolta. L’ambiente di produzione deve essere esente da residui fitosanitari. Queste norme vanno rispettate nel raggio di 2 km, tenendo come centro del raggio la posizione dell’apiario. Il prodotto viene confezionato in contenitori di vetro.
Osservazioni sulla tradizionalità
Il miele è parte integrante della cultura e della storia delle popolazioni locali; i mieli monoflora rientravano nella farmacopea tradizionale, sia quella contadina che quella monastica, afferente in particolare al monastero di Montevergine sito proprio sul Partenio.
Territorio i produzione
Comuni della Valle di Suessola e dell’area occidentale del Partenio (Province di Caserta ed Avellino)
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