Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sicilia
“buttiglieddu”
La coltura del pomodorino (buttiglieddu) nel territorio di Licata ha rivestito da sempre una notevole importanza. In passato la coltura veniva praticata in pieno campo ed in asciutto; la coltivazione utilizzava tecniche di aridocoltura al fine di sfruttare al meglio le poche piogge invernali; inoltre per consentire un anticipo della raccolta, in alcune aree particolarmente vocate si ricorreva ad apprestamenti protettivi, costituiti da arelle di cannucce palustri e ventagli di stoppie.
Tale coltura, che rappresentava il fiore all’occhiello dell’agricoltura del comprensorio, con l’avvento dei tunnel ha subito una radicale trasformazione, passando dal regime asciutto a quello irriguo e dal pieno campo all’ambiente protetto.
Questa trasformazione ha determinato un significativo cambiamento sia nella tecnica di coltivazione che nelle varietà, oggi infatti, l’ecotipo locale è stato geneticamente migliorato e sostituito con un ibrido FI (Faino della S.G.) che risulta essere più produttivo e più adatto all’ambiente protetto. Per quanto riguarda la tecnica colturale, ormai è completamente scomparsa la semina diretta, sostituita dal trapianto; la coltura viene allevata a terra sotto tunnel con un investimento di 5-6 mila piante/ha.
Il frutto
Il pomodoro Faino di Licata presenta un frutto di piccole dimensioni, 10-20 gr., presenta colore rosso brillante e notevole consistenza, soprattutto se ottenuto in zone dove si hanno acque con elevato contenuto di sali. Per quanto riguarda l’epoca di raccolta ormai si è avuta una vera e propria destagionalizzazione, avendo praticamente la presenza del frutto quasi tutto l’anno, con una maggiore concentrazione delle produzioni nel periodo che va da gennaio a giugno.
La destinazione del prodotto, in passato era orientata all’ottenimento di sugo o concentrato di pomodoro (strattu), mentre oggi l’uso più ricorrente e quello di antipasti o insalate. I mercati dove il prodotto trova maggiori sbocchi sono quelli del centro-nord Italia e viene molto apprezzato soprattutto se di buona qualità. Alla coltura sono interessati circa 500 ettari, con una produzione media ottenibile di 300 ql., distribuiti su tutto il territorio della Piana. Le ridotte dimensioni aziendali e la conduzione familiare delle stesse, bene si addice a questo tipo di coltura, visto che tra i costi di produzione, la maggiore incidenza e rappresentata dalla manodopera richiesta per la raccolta del prodotto.
Territorio di produzione
Licata
Biscotti a “S” PAT
Biscotto a forma di S, dal colore castano, aromatizzato con semi di finocchio. Farina tipo 00, strutto, lievito madre (crescenti), zucchero e semi di finocchio.
Formaggio di Santo Stefano di Quisquina PAT Sicilia
Formaggio a pasta dura, cruda. La forma è cilindrica a facce piane o lievemente concave; la crosta è bianca-giallognola, con la superficie rugosa per la modellatura lasciata dal canestro e viene cappata con olio; la pasta è compatta, bianca o paglierina con occhiatura scarsa. Il sapore è piccante. Pesa circa 3 Kg.
Pere Butirra d’estate – “Pira ‘Mputiri” PAT
Pere Butirra d’estate Frutto di forma ovale allungata, superficie liscia regolare e lucida, peduncolo corto, mediamente grosso, buccia generalmente verde chiaro raramente con sfaccettatura rosea, polpa succosa talvolta fondente zuccherina priva di cellule sclerenchimatiche. Pezzatura 100-150 gr.