Prodotto Agroalimentare Tradizionale delle Marche
Leguminosa da granella simile alla pianta dei ceci, più rustica; cresce anche su terreni poveri e in condizioni climatiche difficili, resiste alla siccità e alle basse temperature. La cicerchia appare di aspetto minuto e spigoloso, con colorazioni che vanno dal grigio al marrone maculato, la buccia è poco coriacea.
Il legume, ricco in proteine, ha invece un modesto contenuto di grassi e contiene un principio amaro, la latirina, che in passato costringeva a lunghe macerazioni in acqua salata e bolliture ripetute con regolari cambi d’acqua. Sono state col tempo selezionate delle varietà più dolci, prive del principio amaro. Si conserva a lungo, anche per più annate.
La cicerchia si semina in primavera e può consociarsi al frumento; non occorrono concimazioni, è sufficiente una sarchiatura per controllare le erbe infestanti. Al momento della raccolta (fine luglio-agosto) la pianta viene tagliata, lasciata essiccare sul campo per due o tre giorni per poi trebbiarla. Dopo la raccolta la cicerchia necessita di alcune settimane per la completa essiccazione; viene poi ripulita manualmente per piccole quantità o mediante macchina ripulitrice. Dopo la pulizia il prodotto viene confezionato con l’aggiunta di una foglia di alloro e alcuni grani di pepe per garantire una conservazione naturale del prodotto.
Tradizionalità
- A Serra dè Conti ogni anno a fine novembre, si svolge una festa della cicerchia all’interno delle mura medievali.
- Pubblicazione della Regione Marche “Tre delizie Marchigiane” in cui si legge “nell’inventario dei beni di Antonio Cato, redatto dal notaio Clemente Angelelli nel 1622 e conservato nell’archivio notarile di Belvedere Ostrense (AN), è citata anche: ‘mezza coppa di cicerchia’.
- Ricerche di archivio effettuate dal Comune di Serra de’ Conti (AN) testimoniano la presenza della cicerchia nel 1620.
- Indagine svolta da Graziella Picchi su incarico della Provincia di Macerata.
Territorio di produzione
Intero territorio regionale, particolarmente diffusa nelle zone agricole marginali.
Farro triticum dicoccum PAT Marche
Olive nere marinate – olive nere strinate PAT Marche
Materia prima utilizzata: olive nere (varietà Leccino o Raggiola nel pesarese, Raggia nell’anconetano, Piantone di Falerone nell’ascolano), aglio, finocchio selvatico, scorza di limone o di arance.
Formaggio in fossa o stagionato in fossa PAT Marche
Formaggio particolarmente diffuso nel Montefeltro dove è anche conosciuto come “Ambra di Talamello”, nome dato dal poeta Tonino Guerra.