Gemma d’abeto PAT Toscana

  Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana (Firenze)

La Gemma d’abeto è un liquore aromatico che possiede una gradazione alcolica di 30°. Viene ottenuto dall’infusione delle gemme di abete ed altre piante officinali. Il prodotto si presenta di colore giallo-verde ed emana un forte profumo

Viene ottenuto per infusione delle gemme di abete e di altre piante officinali secondo la ricetta che fu inventata da fra’ Agostino M. Martini (1824-1897) originario di Sant’Agata del Mugello. La ricetta viene mantenuta segreta dai frati del Convento che se sono gli unici possessori.

Tradizionalità

Il convento di Monte Senario fu costruito verso la metà del 1200 da sette frati, che si ritirarono su questo monte e fondarono l’ordine dei Servi di Maria, anche detti Serviti. Intorno ai sette frati si formò ben presto una numerosa comunità e il convento si ampliò progressivamente. Tra le molte attività dei frati vi era quella della “fabbrica di liquori”, occupazione che ha avuto particolare espansione nella prima metà del Novecento quando i frati erano più numerosi di adesso.
Nella tradizione secolare del convento il padre responsabile del laboratorio tramandava la ricetta e il mestiere ad un novizio che avrebbe preso il suo posto. Le gemme d’abete venivano raccolte dagli altri novizi sulle cime degli alberi intorno allo stesso convento, adesso invece sono acquistate così come gli altri ingredienti.
Il liquore Gemma d’abeto viene utilizzato come digestivo, per correggere il caffè e nella preparazione di torte.

Produzione:

Per la particolarità dell’ambiente di produzione e della vendita diretta ai visitatori del convento non ci sono dati relativi ai quantitativi prodotti e commercializzati, che comunque sono molto modesti. E’ prodotto unicamente dai frati del Convento di Monte Senario e venduto in bottiglie o sfuso al bar del convento.
Attualmente il padre responsabile, essendo molto anziano, non ha nessuno a cui tramandare la tradizione, perciò la produzione del liquore è a rischio. Inoltre vengono incontrate anche difficoltà nell’approvvigionamento del vetro e delle materie prime necessarie, legate soprattutto ai ridotti quantitativi di acquisto ed ai conseguenti prezzi più elevati. Ne consegue che una possibile alternativa legata alla prosecuzione di questa attività è l’ipotesi di dare all’esterno la ricetta e la produzione, con il rischio concreto che proprio la tradizionalità e l’artigianalità legate alla produzione del liquore possano venir meno.

Territorio di produzione:

E’ limitato al Convento di Monte Senario che ricade nel comune di Vaglia.

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