Fagiolo mascherino PAT Toscana

Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana

La pianta si presenta come un rampicante abbastanza vigoroso a maturazione scalare. Il baccello si presenta ricurvo di colore verde e, a maturazione, la colorazione diventa bianco-crema; la dimensione del baccello è di circa 10 cm di lunghezza e 1 cm di larghezza. Il seme, di piccole dimensioni (1 cm x 0,8 cm), ha forma rotondeggiante leggermente ovale, colorazione per metà bianca e per metà rosso vinaccia scura. Il fagiolo viene usato sgranato secco.

La preparazione del terreno prevede una leggera aratura (25 – 30 cm) seguita da una erpicatura attraverso la quale si effettua la somministrazione del fertilizzante, generalmente organico. La semina avviene nel mese di maggio con sesti di impianto che variano da 20-30 cm sulla fila e 1-1,5 mt fra le file. Le irrigazioni vengono effettuate in modo costante ma non eccessivo.La raccolta viene effettuata a mano dall’inizio di luglio fino a settembre; il prodotto viene raccolto mano a mano che matura. Il fagiolo è discretamente produttivo e si possono raccogliere circa 20 q.li/ha di prodotto fresco.

Tradizionalità

Il fagiolo, di cui si parla anche nel testo di Carlo De Stefani “Monografia agraria sul circondario di Castelnuovo Garfagnana” del 1883, è sempre stato uno dei prodotti più caratteristici della Garfagnana. Da sempre coltivato in tutta la vallata forse proveniente dalla zona di Casciana e Gramolazzo per affermarsi attualmente nei paesi vicini al capoluogo. Il Mascherino è un fagiolo molto delicato, di buccia fine e pasta leggermente farinosa. La caratteristica distintiva del fagiolo è che il brodo di cottura ha un sapore aromatico intenso simile al brodo di carne. Viene utilizzato per i passati ed ottimo risulta nella minestra di farro nella quale emerge la densità del brodo; ottimo se abbinato ad olio nuovo un po’ piccante. Altro piatto tipico è il “fagiolo scoppiato” : viene bollito normalmente in una pentola di coccio per circa 20 minuti e, poi, si completa la cottura in forno per 10-15 minuti con olio nuovo; il fagiolo “scoppia” nel senso che si apre e si può degustare.

Produzione

La produzione attuale è limitata e si può stimare intorno ai 4-5 q.li prodotto in prevalenza in alcuni orti familiari.

Territorio interessato alla produzione:

Valdarno aretino e provincia di Firenze.

Maccheroni della Garfagnana PAT Toscana

Il termine “maccheroni” non ha un’etimologia precisa, esistono delle ipotesi come quella di derivazione dal greco classico “makaros” che significa felice, beato, quindi il cibo dei beati, per l’usanza di servirlo nei banchetti funebri; ma esiste anche un’altra ipotesi che riporta la parola al verbo “maccare” cioè impastare. La società Garfagnina, nel periodo precedente il…

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Melanzana violetta fiorentina PAT Toscana

Frutto di forma rotondeggiante che a maturazione mostra una colorazione viola e raggiunge un diametro di circa 10-15 cm. Si semina in serra fredda a febbraio; il trapianto in campo avviene a metà aprile. Il frutto è maturo a fine giugno. La concimazione organica dà ottimi risultati; è necessario effettuare una buona irrigazione per ottenere…

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Trota Fario appenninica del Casentino PAT Toscana

La trota fario ha corpo affusolato, moderatamente compresso ai lati. La pelle ha colorazione di fondo bruno-grigiastro sul dorso, con riflessi metallici dorati sui fianchi e talvolta anche sul ventre, che in genere è bianco-crema. La livrea è caratterizzata da un alternarsi sul dorso e sui fianchi di macchie rosse e rosse con bordo nero….

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