Borghi d’Italia
Unico porto naturale delle Cinque Terre, il borgo di Vernazza si sviluppa lungo il torrente Vernazzola (ora coperto), per risalire sulle pendici di uno sperone roccioso che nasconde l’abitato a chi proviene dal mare.
Ripidi e strettissimi percorsi scendono verso la strada principale che sfocia in una piazzetta situata di fronte al porticciolo.
Alla stessa tipologia delle case torri, presenti anche a Riomaggiore, Manarola e Monterosso, si aggiungono forme architettoniche più elaborate e raffinate quali portali decorati e porticati, testimonianza della prosperità di cui godette il paese durante la dominazione genovese.
Molto ben conservate le strutture del castello, nota caratteristica delle Cinque Terre e di Vernazza in particolare.
IL PORTICCIOLO
Il porticciolo può ospitare barche medio-piccole ed è un valido riparo per onde di media intensità, mentre non risulta sufficiente per le grandi mareggiate invernali. Vernazza è stata per diversi anni il polo di attrazione maggiore nelle Cinque Terre, insieme a Monterosso.
Il colpo d’occhio è senza dubbio il più spettacolare sia giungendovi via mare, sia dai sentieri.
Il nucleo abitato ha il suo fulcro nella piazza a mare, proprio a ridosso del porticciolo e perciò, specie nei momenti di maggiore afflusso turistico, l’affollamento può risultare un po’ fastidioso, specie per chi intende pernottarvi.
Per ricercare un po’ di pace, sopra l’abitato di Vernazza, si trova il santuario di Nostra Signora di Reggio, raggiungibile anche a piedi attraverso il sentiero detto la Strada dei Santuari.
La storia e l’arte
L’origine del toponimo deriverebbe dall’aggettivo latino verna, traducibile come “indigeno” o “del luogo”.
Ridottasi la minaccia saracena dopo la battaglia dell’anno 1016, un primo insediamento presso lo scalo marino di Vernazza andò popolandosi, nel corso dell’XI secolo, per l’arrivo di abitanti degli insediamenti sulle alture intorno al santuario di Nostra Signora di Reggio.
Le prime notizie documentate di Vernazza, quale primo castrum delle Cinque Terre, risalgono ad un atto del 1080, nel quale viene citato il castrum Vernatio come base marittima degli Obertenghi.
Potente dinastia di origine franca, gli Obertenghi furono anche signori di Vernazza nei secoli XI e XII e molto probabilmente si avvalsero del suo naturale approdo come base navale sia a protezione della costa di Levante dalle razzie dei Saraceni che per supportare gli scambi commerciali del territorio.
Furono gli stessi marchesi ad edificare nel 1056 una prima postazione d’avvistamento e di difesa.
LA REPUBBLICA DI GENOVA
Con l’incremento dei traffici commerciali e lo sviluppo della marina, Vernazza era nell’ambito degli interessi espansivi della Repubblica di Genova, che intendeva farne una delle sue basi costiere per la conquista commerciale, politica e soprattutto territoriale del Levante ligure.
Ne seguì il naturale atto di giuramento e fedeltà a Genova e alla sua Repubblica, accordo che fu stipulato nel 1209 tra gli ottantotto capifamiglia del territorio vernazzese Fieschi
Il XIII secolo vede l’insediamento di nuovi feudatari del borgo, prima i Da Passano e poi, dal 1211, i Fieschi.
Nel 1254 Nicolò Fieschi tentò di crearsi una propria Signoria indipendente da Genova riunendo i suoi possedimenti nel golfo della Spezia, nella costa di Levante e in val di Vara.
Dopo un breve periodo di dominio sul paese fu sconfitto da Oberto Doria nel 1273 e tre anni dopo fu costretto a vendere a Genova tutti i diritti sulla zona.Repubblica di GenovaLa torre del castello Doria
Il governo genovese era consapevole delle favorevoli opportunità connesse alla conformazione protetta dell’approdo di Vernazza. Quindi a sostegno della sua lotta contro Pisa, vi dispose la costruzione di un porto fortificato per l’approdo delle galee ed un cantiere per la loro riparazione, unico caso nelle Cinque Terre.
Delle costruzioni militari di difesa realizzate dai Genovesi, oggi restano porzioni della cinta muraria, un bastione e le torri di vedetta sul mare. L’accresciuta sicurezza favorì anche i traffici commerciali e lo sviluppo economico in generale del borgo. Alte case-torre, con portali scolpiti e porticati, testimoniano del prestigio e del benessere di cui Vernazza godeva.
Assieme al territorio di Riomaggiore, Vernazza faceva parte, fino alla caduta della Repubblica genovese, dell’omonima Podesteria, nell’ambito del Vicariato della Riviera orientale istituito alla Spezia nel XVI secolo.
DOMINAZIONE NAPOLEONICA
Con la dominazione napoleonica, dal 2 dicembre 1797 Vernazza rientrò nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, nell’ambito della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798, secondo altri nuovi ordinamenti francesi, Vernazza rientrò nell’VIII cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Golfo di Venere. Dal 1803 fu centro principale del III cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Infine, con l’annessione della Liguria all’Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814, Vernazza venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.
Caduto Napoleone, la Liguria nel 1815 entrò nel Regno di Sardegna, e quindi del Regno d’Italia dal 1861, e il borgo di Vernazza venne incluso nella provincia di Levante.
Dal 1859 al 1927 il territorio viene compreso nel VI mandamento di Levanto del circondario di Levante come parte della provincia di Genova in un primo tempo e poi, nel 1923, della nuova provincia della Spezia. Al 1871 risalgono gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale con l’aggregazione della frazione di Corniglia dopo il suo distacco dal territorio di Riomaggiore.
La costruzione della ferrovia Genova-La Spezia-Pisa, tra la seconda metà e il finire dell’Ottocento, liberò Vernazza e le Cinque Terre dal loro storico isolamento.
Il XIX secolo fu il periodo che segnò una nuova ripresa dell’attività economica legata alla produzione e all’esportazione del vino locale, commercio che era andato decadendo nel XVII secolo (evento che si registrò anche negli altri borghi levantini) e ristagnava ancora per tutto il XVIII secolo.
Nello stesso tempo si registrò un sostanziale incremento di popolazione che non poteva trovare sbocco di lavoro nel già sovraccarico settore agricolo nei terrazzamenti e nelle vigne, queste ultime per di più colpite da malattie.
Agli inizi del XX secolo si verificò quindi un fenomeno migratorio verso i centri vicini e soprattutto verso il capoluogo spezzino per l’offerta di lavoro che si era creata grazie alla costruzione dell’Arsenale militare del capoluogo.
Cosa Vedere
Chiesa di Santa Margherita di Antiochia: la bellissima chiesa è eretta sul mare nell’estremità occidentale del paese, viene citata per la prima volta nel 1318 anche se la costruzione sembra risalire ai primi decenni del XIII secolo secondo alcuni studiosi. mentre per altri addirittura ai primi decenni del secolo XII.
Le ipotesi ricostruttive della chiesa originaria prevedono una pianta basicale a tre navate triabsidata. Tra il 1500 ed il 1600 la struttura viene ampliata e trasformata prolungando di 2 campanate per navata l’aula e distruggendo la facciata medievale originaria. Oggi si accede alla chiesa mediante un accesso aperto nell’area absidale nel corso del XIX secolo.
Castello Doria: nel 1080 il paese risulta essere già fortificato, ma nel corso dei secoli viene ampliato e strutturato assieme alle altre fortificazioni quale sistema difensivo sufficiente.
Di forma irregolare, aderisce alla roccia sulla quale è stato edificato; al centro si eleva su di un basamento quadrangolare una torre cilindrica. Il castello sorge alla sommità del promontorio dominando il paese e la baia e sorvegliando un ampio tratto di mare aperto.
Belforte: sotto il castello si trova un bastione quadrangolare che si erge sopra gli scogli all’imboccatura del porticciolo. Di difficile datazione storica si potrebbe far risalire ai tempi del consolidamento del dominio genovese.
Torre: all’inizio del sentiero che porta a Corniglia si trova una torre la cui epoca di costruzione sembra risalire alla costruzione di quella del castello, tante sono le similitudini tra le due costruzioni.
Mura e Convento dei Frati: oggi sede del Comune, è composto da mura, da una torre, da una Chiesa del XVII secolo oggi sconsacrata che fu sede del Convento dei Padri Riformati di San Francesco e da un bellissimo chiostro.
Il territorio
Vernazza confina a nord con i comuni di Pignone, Beverino e Riccò del Golfo di Spezia.
A sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest con Pignone e Monterosso al Mare e ad est con Riccò del Golfo di Spezia e Riomaggiore.
L’ente comunale è costituito dalle cinque frazioni di Corniglia, Drignana, Muro, Prevo e San Bernardino per un totale di 12,3 km².
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I dintorni
Giungendo da occidente, Vernazza è il secondo dei paesi che costituiscono le Cinque Terre, in una baia tra i comuni di Monterosso al Mare e Riomaggiore. Comprende anche il successivo borgo di Corniglia, sua frazione.
Anche il suo territorio è caratterizzato dai tipici terrazzamenti per la coltivazione della vite, uno stile morfologico che, secondo una stima, è sviluppato per oltre 7.000 km di muretti a secco.
Il territorio fa parte del parco nazionale delle Cinque Terre e del sito UNESCO Porto Venere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto).
Tra i vari sentieri escursionistici che fungono da collegamento tra le località delle Cinque Terre, il sentiero boschivo (segnato con il numero 507 dal CAI) attraversa la frazione di Casella – nel comune di Riccò del Golfo di Spezia – e la Sella della Cigoletta e collega la costa con la media e bassa val di Vara.
Il borgo, cresciuto lungo il torrente Vernazzola (oggi coperto) che ne costituisce l’arteria centrale, presenta un tessuto urbano eccezionalmente integro, articolato in una serie di vicoli e ripide scalinate.
Sopra l’abitato di Vernazza, a una quota di 325 metri sul livello del mare, si trova il santuario di Nostra Signora di Reggio.
COME ARRIVARE
Come arrivare a Vernazza e Corniglia
Il modo più semplice per arrivare a Vernazza e Corniglia è utilizzare il treno. In 15 minuti si raggiungono i paesi dalla Spezia e in 10 da Levanto.
Nella stagione estiva si possono utilizzare i vaporetti che collegano Vernazza con La Spezia, Portovenere, Genova e altre località.
Le strade sono strette e tortuose, ma per chi volesse comunque utilizzare il proprio mezzo esiste 1 parcheggio (con un totale di circa 40 posti) al di fuori del paese di Vernazza e un parcheggio a Corniglia.
L’accesso ai paesi è riservato ai soli residenti.