Mascina di Montepulciano PAT Toscana

Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana

Susina di Montepulciano o Scoscia Monaca di Montepulciano

La Mascina di Montepulciano è una susina di forma ellissoidale e di piccola pezzatura, il cui peso varia da 25 g a 30 g, con buccia a maturazione di colore violaceo e ricoperta da uno spesso strato di pruina. La polpa è gialla e al tatto si presenta poco consistente e con buon contenuto zuccherino e per questo motivo è molto dolce. Matura da metà luglio ad inizio agosto, con variazioni dovute all’andamento stagionale. Il frutto fresco presenta un buon contenuto di zuccheri (oltre il 10%), di vitamine, in particolare le vitamine del gruppo A e del gruppo B, e di oligoelementi come il potassio (100 mg per 100 g). Il frutto viene utilizzato, oltre che per il consumo fresco, anche per la produzione di marmellate senza aggiunta di zuccheri, grazie all’alto contenuto degli stessi presenti nel frutto.

Questo tipo di susino non ha bisogno di uno specifico tipo di terreno purché non sia siccitoso e la riproduzione può avvenire per seme o per talea. Per la riproduzione tramite seme, quest’ultimo deve essere messo in contenitori alveolari con del terriccio; la piantina sviluppata è messa in campo da ottobre ad aprile. Per la riproduzione tramite talea, invece, viene praticato l’innesto su portainnesto franco. A Montepulciano si trovano solo un numero esiguo di aziende con dei veri propri frutteti di susini poiché questa varietà è spontanea e rustica, e le piante sono spesso disposte senza uno specifico sesto d’impianto sebbene vi sia l’accorgimento di evitare la competizione radicale e aerea. La concimazione è organica e solitamente si utilizza compost di origine bovina. La difesa può essere chimica o biologica.

Le principali problematiche sono la Monilia (Monilinia laxa), la cui lotta chimica con fungicidi può essere suddivisa in tre interventi: inizio fioritura, fine fioritura e in pre-raccolta.Per la lotta biologica alla Monilia, invece, si eseguono uno o due trattamenti con prodotti cuprici a caduta delle foglie. Le infestazioni da insetti, a cui il susino risulta esser più suscettibile, sono: la cocciniglia bianca, l’afide verde e farinoso, la cidia e le tentredini. Il controllo può avvalersi della chimica o il controllo biologico. Ulteriori tecniche necessarie sono la potatura, invernale e post fioritura e gli sfalci, uno o massimo due, dell’erba e in caso di periodi siccitosi è importante fornire giusti apporti di acqua in pre fioritura, post fioritura e allegagione. La maturazione è scalare. La raccolta è manuale e per il trasporto e lo stoccaggio temporaneo delle susine vengono utilizzate cassette di plastica, provviste di fori che consentono la circolazione di aria così da evitare lo sviluppo di muffe e marcescenze. Il ridotto quantitativo di susine prodotte consente di trasformarle in marmellata o confettura utilizzando un semplice bollitore di discreta capacità posto in un luogo areato e pulito.

Tradizionalità

Cenni sulla tradizionalità sono forniti dalla Rivista di Ortoflorofrutticoltura italiana del 1979, dove appunto, tra le varietà utilizzate nella ricerca è riportata la Mascina o Moscina di Montepulciano. In questa ricerca è specificato che la Mascina è una delle migliori cultivar per quanto riguarda l’attecchimento delle barbatelle [G.Bartolini e G.Rosselli Rivista di Ortoflorofrutticoltura italiana Vol.63, No.1 GENNAIO-FEBBRAIO 1979 pp.57-62]. Inoltre, una probabile citazione di questo frutto sembra ravvisarsi in un opera fiorentina del 12 agosto 1832 di Giovan Battista Zannoni intitolata ” LA CREZIA RINCIVILITA” in cui la protagonista cita presumibilmente il nome della susina. Infine, più recentemente, la Mascina di Montepulciano è stata riportata nella guida “LE CITTA’ DELL’ OLIO” del 2001, edita dal Touring Club Italiano, come prodotto tipico [Le città dell’ olio in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città dell’ olio. Milano: Touring Club Italiano, 2001.-276p] .

Produzione: Viene principalmente utilizzata a livello locale ed autoconsumo. Le aziende producono piccole quantità, ma le poche imprese, in Montepulciano, che hanno i frutteti hanno mantenuto la produzione di questa varietà di susina ed alcune la trasformano in confettura, venduta localmente e sul mercato nazionale.

Territorio interessato alla produzione:

L’area di riferimento è principalmente Montepulciano, ma viene coltivata a Cortona così come in altri piccoli borghi del territorio del senese e dell’aretino in cui si trovano piante spontanee.

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