Mela Casciana PAT Toscana

Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana

Rosetta, Rosina

La mela casciana ha una forma rotondeggiante ma schiacciata; a maturazione è rossa con striature verde-giallo. È molto profumata, il sapore è dolce ma un pò acidulo, è compatta, non farinosa. La pezzatura è medio piccola.

  • Le marze ottenute nelle aziende vengono consegnate al vivaio che si occupa di coltivare le piantine
  • Preparazione del terreno con aratura e fresatura
  • Sesti di impianto non fissi, in genere 4×1,5 o 4×2,5, a se�conda del portinnesto
  • Irrigazione (se possibile)
  • Sfalcio delle erbacce
  • Su impianti nuovi si effettua la lotta fitosanitaria, si fa contro la ticchiolatura e contro la Carpocapsa pomonella
  • Concimazione sia organica con concimi prelevati da allevamenti della zona, sia inorganica con prodotti a base di calcio per evitare la butteratura amara
  • Raccolta manuale
  • Incassettamento manuale in cassette di legno o di plastica

Tradizionalità

Presente da tempi remoti in Garfagnana, la mela casciana è di origine sconosciuta. Il nome deriva, forse, dal paese di cascina, in comune di Camporgiano. Fino alla seconda guerra mondiale era diffusissima su tutto il territorio della Garfagnana e non v’era podere, seppur piccolissimo, che ne fosse privo.
Il prodotto deve la sua tradizionalità e qualità sia alla particolarità della cultivar, che si adatta perfettamente alle condizioni pedoclimatiche della zona, sia alla tecnica di produzione rimasta invariata nel tempo. L’approvvigionamento delle piantine avviene dal vivaio, al quale vengono precedentemente consegnate le marze dell’azienda, mantenendo così il patrimonio genetico autoctono della specie.La mela ha una forma particolare, tonda e schiacciata, ed è più servabile di altre cultivar. In passato la pianta poteva essere alta fino a 10 metri, oggi, invece, risulta più bassa per l’utilizzo di portinnesti nanizzanti. Si produce dall’inizio del Novecento. Fino a qualche anno fa le mele venivano conservate in cantine fresche per evitare l’insorgenza di marciumi e facilitare così il mantenimento; i frutti erano disposti direttamente sul pavimento in un unico strato.
Fa parte delle varietà di mele su cui si accentra a livello locale l’interesse degli Enti ed Associazioni che operano nel settore. E’ stata inserita nel campo di conservazione e riproduzione del Centro La Piana, gestito dalla Comunità Montana della Garfagnana.
Questa varietà è inserita nell’elenco per la tutale e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04).

Produzione: La mela casciana è molto diffusa nella provincia di Lucca, ma per nessuno rappresenta la produzione principale.Ci sono circa 30 produttori che vengono seguiti dalla Comunità Montana e dall’Ente Parco, interessati a fare sì che non si perda tale varietà. I produttori stanno cercando di riunirsi in un’associazione. La quantità annua prodotta è di circa 1800 quintali. La vendita avviene prevalentemente in zona a privati, ristoratori, aziende agrituristiche e negozi locali; una parte minore viene destinata ai mercati del resto della regione.

Territorio interessato alla produzione:

Tutto il territorio della Garfagnana, provincia di Lucca.

Caciotta dolce PAT Toscana

È una caciotta fresca di latte vaccino di sapore dolce e delicato e di colore giallo paglierino. La pasta ha consistenza medio morbida, e presenta esternamente una crosta fine e liscia. Le pezzature vanno da 1,3 a 1,5 kg. Il latte vaccino viene termizzato a 68°C in caldaia e in questa stessa fatto maturare (riposo)…

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Cipolla di Terceretoli PAT Toscana

Il prodotto deve la sua tradizionalità e qualità sia alla particolarità della cultivar, sia alla tecnica di produzione che prevede l’uso di foglie di felce per la copertura del suolo dopo la letamazione. L’approvvigionamento delle sementi avviene per autoriproduzione; questo permette di mantenere il patrimonio genetico della specie autoctona. Il clima e il terreno conferiscono…

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Miele di Acacia Toscano PAT

Per la sua estrazione i telaini del melario vengono disopercolati (viene tolta la cera che chiude le celle di immagazzinamento del miele) e successivamente centrifugati per togliere il miele dalle cellette. Il miele va poi nel maturatore dopo essere stato filtrato con filtro a calza; dal maturatore passa poi all’invasettatrice. Nella stanza del miele viene…

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