Uva colombana di Peccioli PAT Toscana

Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana

L’uva colombana è una cultivar da mensa dal chicco rotondo, di colore ambrato a maturazione; ha sapore dolce, molto zuccherino e odore fruttato molto intenso. Non molto soda, in alcuni casi viene impiegata anche per la vinificazione. Viene confezionata in cassette di legno; si produce a settembre.

Credit Photo itstuscany.com
  • Sesti d’impianto: due metri tra le file e un metro sulla fila
  • Nessun intervento di sfogliatura del grappolo per evitare le scottature da sole
  • Pochi interventi fitosanitari per la particolare resistenza della cultivar alle avversità biotiche di origine fungina
  • Raccolta manuale nelle ceste
  • Conservazione fino all’inizio dell’inverno in locali arieggiati (tettoie dette “ciglieri”), appesa, unitamente ad un tralcio, su travi di legno
  • Confezionamento in cassette di legno

Tradizionalità

L’uva colombana è una cultivar che per la sua consistenza e per il contenuto zuccherino si presta ad essere conservata fino all’inizio dell’inverno, in locali arieggiati tipici delle campagne della zona, dove i contadini erano soliti appendere, nei diversi periodi, oltre all’uva anche pomodorini “da serbo” e patate. In passato era conosciuta sui mercati nazionali di Firenze, Genova e Milano, ed esteri della Jugoslavia e dell’Inghilterra. La produzione si aggirava intorno ai 600 quintali l’anno. Agli inizi del secolo molte persone (soprattutto da Firenze) si recavano a Peccioli per una settimana, per effettuare “la cura dell’uva colombana” da settembre in poi, perché le erano attribuite proprietà disintossicanti e ricostituenti. A causa dell’introduzione sui mercati delle uve da tavola meridionali, oggi la produzione dell’uva colombana si limita all’autoconsumo.

Produzione: La produzione di uva colombana è ridotta a 200 quintali annui la cui metà è destinata all’autoconsumo, la restante parte è commercializzata nel resto della Toscana tramite l’intervento di grossisti e distributori non locali. Recentemente è stato avviato da una società privata un progetto per la valorizzazione di questo particolare vitigno del quale esistono ormai solo pochi filari. Questa varietà di uva deve il suo nome ad un santo, San Colombano, al quale era dedicata la Sagra dell’uva che un tempo si teneva a Peccioli, nella Val d’Era.

Territorio interessato alla produzione:

Provincia di Pisa.

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