Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana
Kinzica
Il brutto buono ai pinoli è un pasticcino a forma di palla, fatto con pasta di pinoli. Molto morbido e spugnoso, esternamente è spolverato con zucchero a velo e avvolto da pinoli interi su tutta la superficie. Quello tipico della provincia di Pisa deve utilizzare i pinoli del Parco di Migliarino San Rossore ottenuti dai pini domestici della macchia mediterranea, che conferiscono al dolcetto un particolare sapore e l’aroma di resina. Il suo nome deriva da quello della principessa pisana Kinzica dei Sismondi, che una notte dell’anno 1404 avrebbe salvato Pisa avvistando in anticipo un’invasione di pirati saraceni.
La pasta di pinoli viene fatta riposare per oltre 40 giorni con aggiunta di miele di sulla e zucchero. Dalla pasta si formano delle palline che vengono cotte in forno a temperatura di circa 200°C per alcuni minuti. Una volta tolte dal forno si cospargono di zucchero a velo e di pinoli interi su tutta la superficie.
Tradizionalità
Il brutto buono ai pinoli è un tipico dolcetto della pasticceria pisana caratterizzato dall’intenso sapore e profumo dei famosi pinoli del Parco di Migliarino San Rossore.
Produzione: I brutti buoni ai pinoli sono una realtà produttiva non molto diffusa nel fiorentino, nella provincia di Pisa c’è invece una particceria che ne produce circa 9-10 quintali all’anno. La vendita avviene esclusivamente in zona, spesso tramite vendita diretta.
Territorio di produzione
Provincia di Pisa e comune di Fucecchio.
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