Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana
Cantuccini di San Miniato; biscotti di San Miniato
La caratteristica distintiva dei cantucci di San Miniato è l’essere veramente bis-cotti, dunque l’aver subito per due volte la cottura. Il prodotto si presenta di un colore ambrato, poroso e croccante, viene insacchettato in buste trasparenti atte a mantenere la friabilità, i sapori ed i profumi nel tempo.
“La semplicità è la fonte dei sapori che si vanno perdendo” e gli ingredienti sono semplici e costituiti da farina, zucchero, uova, burro, mandorle, uvetta, semi di anice e agente lievitante baking. Da un primo impasto, disposto in filoncini sulle teglie di cottura, i cantuccini vengono cotti una prima volta. Dopo il primo raffreddamento vengono tagliati longitudinalmente, sono disposti una seconda volta sulle medesime teglie per una seconda tostatura. Queste procedure vengono tutt’ora eseguite completamente a mano: il taglio obliquo mette a nudo la mandorla e l’uvetta, la prima diventerà croccante e profumata mentre la seconda un punto nero amarognolo e gustuso che accompagna l’aroma conferito dal seme di anice.
Tradizionalità
Il “cantuccio” etimologicamente è il diminutivo di canto, infatti lo scrocchiare fra i denti di una piccola porzione di pasta tostata, ripiena di mandorle e uvetta, emette un suono simile ad un piccolo canto; materialmente è anche l’ultimo frammento del filoncino quello che si lascia in disparte. La primogenitura dei “Cantucci di San Miniato” è da attribuire ad una famiglia pasticcera di San Miniato, maestra dell’arte bianca, ovvero della sapienza del fare il pane partendo dal grano, quando sul finire dell’800 nelle feste raccomandate dell’anno proponevano le varie specialità dolciarie e fra queste i “cantucci”. Attualmente gli ultimi rappresentanti della quinta generazione sono riusciti a mantenere questa produzione, facendosi portavoce di una tradizione orale materializzata ed ambasciatori della forte memoria dolciaria di San Miniato.
La giusta percentuale dei vari ingredienti e la doppia cottura fanno sì che i cantucci siano un ottimo dopopasto senza aggravare di pesantezza lo stomaco. Possono altresì essere inzuppati in un buon bicchiere di vin santo toscano senza perdere di personalità e senza danneggiare il buon sapore del “nettare delle vigne”.
Produzione: Attualmente la quantità prodotta è di circa 50 quintali, che ricalca la produzione dell’ultimo triennio, viene stimata una potenzialità produttiva di 100 quintali. Il prodotto viene interamente venduto in zona con la modalità della vendita diretta da parte dell’azienda produttrice. I clienti sono costituiti prevalentemente da negozi locali, privati anche se non mancano ristoratori e aziende agrituristiche.
Territorio di produzione
Il territorio di produzione ricade nel Comune di San Miniato.
Aglione della Valdichiana PAT Toscana
Si tratta di un aglio gigante dal caratteristico aroma privo di allina e dei suoi derivati, ed ha un caratteristico profumo piccante, molto più delicato di quello dell’aglio tradizionale. È di colore bianco tendente all’avorio con forma quasi sferica leggermente schiacciato ai poli, possiede generalmente al suo interno sei bulbilli che si presentano separati e…
Cece piccolo del Valdarno PAT Toscana
Legume con buccia abbastanza sottile, sebbene leggermente consistente, polpa tenera piuttosto saporita, ha una colorazione più accentuata di altre cv commerciali e tiene bene la cottura, che avviene piuttosto velocemente, adattandosi particolarmente per questo ad un consumo del seme intero.
Spalla di maiale pisana PAT Toscana
La spalla di maiale pisana è un salume di pezzatura fra gli 8 e i 10 kg circa. La sua carne ha consistenza tenera e colore dal rosato al rosso intenso, mentre il grasso è compatto e biancastro. La spalla pisana viene ottenuta da maiali di peso elevato. Una volta massaggiata con aglio, sale, pepe…