Cialdino dei tufi PAT Toscana

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana

Si tratta di una sfoglia sottilissima (cialda), circolare, dal diametro variabile dai 3-4 cm fino agli 8-10 cm. Ha color crema brunito e sapore fortemente caratterizzato dall’anice e dagli aromi propri del vino bianco fresco.

Con la farina, lo zucchero, il vino bianco dolce e l’anice si prepara una pasta che viene amalgamata fino alla giusta consistenza. Si predispongono quindi dei pezzi di pasta da allungare in “pici” dello spessore di un dito (lo spessore è direttamente proporzionale alla grandezza desiderata del cialdino). Il “picio” viene tagliato in bastoncini e con ciascuno di essi si forma una ciambellina da inserire in specifici stampi di ferro con andamento a forbice lunga o pinza, preventivamente riscaldati alla fiamma. Per la cottura del cialdino, gli stampi sono posti sul fuoco da entrambe le facce per circa mezzo minuto.

Tradizionalità

Gli stampi utilizzati per la preparazione del cialdino erano di solito personalizzati, recavano cioè al proprio interno delle incisioni in negativo (nomi o iniziali di nomi, soggetti grafici di diversa natura) per rilasciare sul cialdino l’immagine in positivo.

Produzione: Il cialdino dei tufi non si colloca in una rete commerciale e distributiva; è un prodotto fortemente legato alla tradizione e alla storia del territorio grossetano, la sua realizzazione è esclusivamente artigianale. Per preparare il cialdino dei tufi, come vuole la tradizione, occorre utilizzare i vecchi utensili in ferro come si faceva un tempo e questo probabilmente è uno dei motivi che ne determina la produzione solo per autoconsumo. Ci raccontano che è possibile che durante alcune ricorrenze paesane le anziane del paese preparino i cialdini oppure mettano a disposizione dei più giovani gli “arnesi del mestiere” per poter offrire la tipicità di questo prodotto, ma si tratta senza dubbio di casi isolati e non rilevanti ai fini di una stima riferita alla commercializzazione del prodotto stesso.

Territorio di produzione

Pitigliano, Sorano, Sovana, provincia di Grosseto.

Raviggiolo di pecora senese PAT Toscana

È un formaggio bianco, molto tenero, con profumo di latte e sapore dolce. La forma è quella tipica della scodelle usate per il confezionamento, la pezzatura è di circa 400 grammi. Il latte viene raccolto in un contenitore, scaldato a circa 38°C e aggiunto di caglio naturale in polvere (stomaco di agnello essiccato o lattice…

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Brutti boni di Prato PAT Toscana

Hanno forma rotondeggiante con diametro di 3-5 cm e consistenza piuttosto dura. Sono di colore bruno, hanno profumo e sapore di mandorle. Gli ingredienti impiegati nella preparazione dei “brutti boni” sono: mandorle tritate, zucchero, uova, farina. Dopo aver impastato gli ingredienti si formano delle palline di amalgama che vengono disposte in teglie sopra uno strato…

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Mortadella delle Apuane PAT Toscana

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