Gnudi PAT Toscana

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana

Ravioli nudi, Strangolapreti, Strozzapreti, Gnocchi del Casentino

Gli gnudi sono dei tortelli fatti soltanto con il ripieno, senza dunque essere avvolti dalla pasta fresca; sono tondi e di colore verde per la presenza di spinaci nell’impasto. Hanno il sapore della pasta fresca, degli spinaci e del pecorino toscano. Si producono tutto l’anno. Gli spinaci vengono lessati in acqua salata, scolati, tritati finemente e messi in un recipiente insieme a ricotta, uova, pecorino toscano grattugiato, farina, noce moscata grattugiata, sale e pepe. Il tutto viene lavorato con le mani, fino ad ottenere un impasto ben amalgamato. Sempre con le mani, dall’impasto si prendono delle piccole quantità per ottenere, con la farina, delle piccole palline. Queste vengono poi cotte in acqua bollente salata o nel brodo di carne, per 4-5 minuti. Una volta scolate si possono condire con ragù o con burro e salvia, insieme ad una spolverata di pecorino toscano grattato.

Credit photo @ lacucinadimonica.com

Tradizionalità

La tipicità dei ravioli nudi è data dalla particolarità della lavorazione che non prevede l’utilizzo della pasta fresca all’esterno, come avviene nei normali tortelli o ravioli. La ricetta è stata tramandata nel tempo dalla tradizione contadina; molti degli ingredienti sono di origine locale: la ricotta, gli spinaci ed il pecorino.

Produzione: Gli gnudi sono una produzione prevalentemente casalinga, fatta per autoconsumo familiare più che per la vendita. Solo alcuni negozi li preparano, ma spesso soltanto su ordinazione vista la difficoltà con cui questo prodotto si conserva.

Territorio di produzione

Tutta la Toscana ed in particolare il comprensorio amiatino (Province di Siena e di Grosseto).

Pomodoro pendentino PAT Toscana

La tradizionalità del prodotto è costituita sia dalla particolarità della cultivar sia dalla tecnica di produzione. Il pomodoro pendentino è noto per la consistenza, la forma particolare e per il sapore. Per conservare il pomodoro fino all’inverno veniva appeso ai travi o steso sui cannicci; i cannicci vanno immaginati come delle scaffalature sui cui ripiani…

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Neccio toscano PAT Toscana

Il neccio, la cui tradizione si perde nei secoli, deve la sua tipicità all’utilizzo di farina di castagne e all’impiego di strumenti e attrezzi tipici, quali i contenitori di legno di castagno per la conservazione della farina, i testi e la testaiola utilizzati per la cottura che, insieme alle foglie di castagno, sono responsabili del…

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