Salsicciotto alla piacentina PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

salame da cuocere, salam da cotta

Impasto di rifilature di carne magra e grasso di suino nazionale adulto con aggiunta di sale, aromi e conservanti. La preparazione è effettuata tramite macinatura in tritacarne, successiva salatura, insaccatura e asciugatura .La salagione è effettuata con l’impiego di sale, aromi e conservanti. Successivamente si amalgama accuratamente l’impasto e quindi all’insaccatura in budello naturale suino; ci procede alla foratura dell’involucro e quindi alla legatura.

La fase di asciugatura, della durata di qualche giorno, è effettuato in ambienti che permettono un’adeguata disidratazione del prodotto. Curiosità – Il “Salame da cotta ” è generalmente commercializzato sfuso, va conservato a temperatura tra 0 e + 7° C e consumato previa cottura in acqua. Il tempo di cottura dipende dalle dimensioni del prodotto

Tradizionalità

Il salcicciotto alla piacentina era conosciuto già ai tempi del Cardinal Giuglio Alberoni che, allo scopo di accontentare Elisabetta Farnese, consorte di Filippo V re di Spagna figlia di Odoardo, nipote e figliastra di Francesco Duca di Parma e Piacenza, non mancava di far avere alla Regina Elisabetta, i salami piacentini, crudi e cotti. Tale citazione è ripresa dallo storico piacentino Serafino Maggi, nell’opera “I salumi Piacentini” edita nel 1973.

Referenze bibliografiche – Serafino Maggi,  “I salumi Piacentini” edita nel 1973.

Territorio di produzione – Piacenza e provincia

Zuccherino montanaro bolognese PAT Emilia Romagna

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Tortelli coi rosolacci PAT Emilia Romagna

Altro piatto montanaro (o campagnolo) della Romagna, che riusciva a dare lustro ai giorni di festa (pochi in verità nella strada lunga un anno) per il pregio degli ingredienti fra cui il rosolaccio (fiuron d’grân, ròşla, ruşon, rôşa mata, al ròşli) che è il comune papavero che in giugno illeggiadrisce i campi di grano. E’…
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Lardo PAT Emilia Romagna

Il lardo è da epoche remote conosciuto e diffuso nella produzione locale. Nel XIV secolo si rinvengono, negli Statuti, le prime tracce del Lardo Piacentino. Infatti, la vendita delle carni conservate veniva praticata unicamente dagli aderenti alla corporazione o “Paratico dei Formaggiai” che tenevano banco stabile per la vendita in piazza Duomo a Piacenza. Successivamente,…
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