Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
Pianta originaria della Cina, come suggerisce il suo nome Actinidia chinensis, deve la sua diffusione ai neozelandesi che selezionarono varietà con frutti più grossi e di qualità superiore. Da qui il nome popolare kiwi in onore dell’uccello simbolo della Nuova Zelanda. E’una pianta esigente che richiede terreni profondi, ben drenati e grandi quantità di acqua, ed è molto sensibile alle gelate primaverili e al vento.
La raccolta avviene da fine ottobre a metà novembre, i frutti sono poi conservati in celle frigorifere e commercializzati fino a maggio. Il kiwi è un frutto mediamente calorico, gustoso, dissetante e rinfrescante. Costituisce una ricca miniera di vitamina C, ne contiene più di fragole e agrumi. Grazie alla sua elevata quantità di fibra e di pectina produce senso di sazietà e previene la stitichezza.
Tradizionalità
Questo frutto esotico è diventato assai diffuso e familiare in tutta la Romagna, perlopiù precollinare e della Piana; apprezzato per profumo, dolcezza e per quel delicato e tipico color verde-chiaro più o meno intenso.
Referenze bibliografiche
- Gilberto Zuccherelli, Giuseppe Zuccherelli “L’actinidia pianta da frutto e da giardino” Edagricole Bologna 1985;ù
- Pozzetto, La Cucina Romagnola, Franco Muzzio Editore, 1995;
- Notiziario Tecnico n. 49 ottobre 1996- Speciale Atti del Convegno Nazionale “La coltura dell’Actinidia” – Fruttiflor di Faenza (RA) 10-12 ottobre 1996.
Territorio di produzione: Principalmente provincie della Romagna.
Ricotta PAT Emilia Romagna
Siero derivante dalla lavorazione dei pecorini e delle caciotte. Ha consistenza fondente, quasi lattiginosa, non grumosa, non pastosa, di colore bianco. Il siero viene trasferito in caldaia e riscaldato a 80-90°. Si ottiene per affioramento; dopodiché si procede alla formatura in appositi stampi.