Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
minestra del Paradiso, minestrino di Pasqua
Brodo di carne, uova, pane grattugiato, parmigiano-reggiano Fare cuocere il riso nel brodo e a parte sbattere le uova con il grana, poi buttarlo nel brodo mescolando velocemente. Alternativa far lessare il riso a parte. In questo modo il brodo non si addensa.
Tradizionalità
Di questa minestra si è quasi perduto il significato. Era la minestra della festa, considerata ricca gustosa, poichè venivano aggiunte uova e formaggio. D’obbligo il brodo buono quello ottenuto da galline ruspanti. Conosciuta anche come minestra del paradiso era la cura ideale per malati e convalescenti.
Curiosità
La terdura è un condimento antico, veniva usato per rinforzare un brodo poco saporito. Una volta, quando non c’era da mangiare, serviva a irrobustire il brodo avanzato e la domenica che spesso, per farlo bastare per tutta la famiglia, veniva allungato con l’acqua.
Referenze bibliografiche
- Gosetti della Salda Anna, Le ricette regionali italiane, Milano, La cucina italiana, 1967, pag. 406
- Iori Galluzzi M.A.–Iori N., Breve manuale del mangiar reggiano, Reggio Emilia, N. Iori, 1985. pag. 62
Territorio di produzione
Provincia di Reggio Emilia.
Bizulà PAT Emilia Romagna
Savoiardi di Persiceto PAT Emilia Romagna
Gramigna verde PAT Emilia Romagna
Pasta ottenuta dall’impasto di semola di grano duro, acqua, spinaci (1,5-2%). Prodotto ottenuto per impastamento, trafilazione, estrusione, formatura, essicazione e confezionamento. Le produzioni sono condotte in ottemperanza ai manuali di autocontrollo aziendali