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Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
spója, spòia
Per “sfoglia” si intende il risultato finale della lavorazione di un impasto di farina di grano tipo 00 e di uova fresche. La proporzione degli ingredienti è di circa un etto di farina per ogni uovo. L’impasto avviene attraverso la rottura delle uova nello spazio creato in modo circolare al centro della farina. La lavorazione avviene rigorosamente a mano finché si ottiene un impasto elastico e senza grumi. La “sfoglia” viene stesa con un matterello di legno su di un tagliere, parimenti di legno.
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Tradizionalità
La sfoglia fatta in casa, la spoja, lavorata sul tagliere e spianata a suon di matterello e “sugo di gomiti”, ne è la insostituibile materia prima e rappresenta il caposaldo della nostra cucina tradizionale; richiede un complesso d’attenzioni e di cure che sono il segreto, o la prerogativa, dei cuochi e delle massaie d’Emilia e di Romagna.
Curiosità
…”La spoja u bsogna savela tiré e u bsogna savela tajé”… (Bisogna sapere tirare la sfoglia / e pure saperla tagliare)
Referenze bibliografiche
- Vittorio Tonelli, Le uova d’oro, pollicoltura e cucina romagnola, Faenza, Edit Faenza, 2003;
- Quondamatteo, Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo, Imola, Grafiche Galeati, 1978.
Territorio di produzione
Tutta la Regione Emilia-Romagna.
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Pasta Margherita PAT Emilia Romagna
Dolce a base di farina, fecola di patate, zucchero, uova. In una terrina si lavora con un cucchiaio di legno il burro portato a temperatura ambiente finché diventa morbido e cremoso. Si aggiunge poi lo zucchero semolato e si comincia a montare con la frusta elettrica, unendo le uova intere a una a una. Infine…
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Tortelli di San Giuseppe PAT Emilia Romagna
Dolci ripieni fritti. Per la pasta: 1kg. di farina, 2 tuorli d’uovo, 120gr. di burro, 30gr. di strutto, 50gr. di olio, 1 bicchierino di rhum, 1\4 di vino bianco secco, 200gr. di zucchero. Per il ripieno: 250gr. di mostarda di frutta, 50gr di uvetta, 100gr di mandorle, 25gr di pinoli, 100gr. di miele, 200gr. di…
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Latte brulè PAT Emilia Romagna
Anticamente questo dolce veniva cotto nel camino a bagnomaria, cioè all’interno di un altro recipiente pieno d’acqua, e con la brace sul coperchio affinché il calore fosse ben distribuito. Il latte brulè era un dolce delle grandi occasioni: Comunioni, Cresime, Matrimoni, Battesimi, ecc. ed era di solito preparato solo dalle famiglie più benestanti.