Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
Dolce a base di ricotta, zucchero, mandorle, uova. Si prepara come un comune budino. Però le mandorle, dopo averle pestate con chiara d’uovo, vanno passate allo staccio. Ungere la teglia col lardo e rivestirla di “pasta matta”, poi versare il composto della grossezza di un dito e mezzo circa e cuocerlo fra due fuochi o nel forno.
Si raccomanda il calore moderato e la precauzione di porre sopra la torta un foglio di carta, unto col burro. Fredda, tagliarla in modo che ogni pezzo rechi la sua “pasta matta” sotto, la quale, mangiata o no, secondo il piacer d’ognuno, viene usata al solo scopo di ornamento e pulizia.
Curiosità
E’ il dolce che si imbandisce di preferenza alle nozze dei contadini in Romagna….
Referenze bibliografiche
- Pellegrino Artusi, La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, introduzione e note di Piero Camporesi, Torino, Einaudi, 1995 Prima edizione «Nuova Universale Einaudi 1970.
Territorio di produzione
Provincia di Forlì-Cesena.
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Cappelletti Scriveva nel 1811 il Prefetto di Forlì: “L’avidità di tale minestra è così generale, che da tutti, e massime dai preti, si fanno delle scommesse di chi ne mangia una maggior quantità e si arriva da alcuni fino al numero di 400 o 500″…