Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
tordej d’arbetti
Si tratta di una minestra asciutta di involtini di sfoglia all’uovo ripieni di un impasto composto da spinaci, o bietole verdi, anche in abbinamento con aromi, condimento, formaggio e ricotta. Per ottenere un impasto compatto la si prepara con farina, tre uova, acqua e sale a piacimento. Si prepara e si tira la sfoglia (non troppo sottile). Per il ripieno: dopo averne levate le coste, si fanno bollire le erbette. Scolarle, sminuzzarle e impastarle con la ricotta, 30 g di burro, formaggio e un pizzico di noce moscata. Ottenere un impasto consistente.
La sfoglia viene tagliata a quadriche misurano circa 7 cm di lato, il ripieno va disposto al centro dei singoli quadrati. Ripiegare la pasta sopra al ripieno in modo da formare un rettangolo. Premere lungo i bordi dell’impasto. Cuocere in acqua salata per 6/7 minuti. Scolarli e disporli in un contenitore. Sciogliere il burro avanzato nei tortelli e cospargerli di Parmigiano.
Tradizionalità
La ricetta reggiana dei tortelli verdi si inserisce nell’antica e nobile tradizione culinaria delle paste ripiene, risalente almeno al Basso Medioevo. La presenza di tanta parte dei prodotti caseari quali: ricotta e formaggio (nel ripieno), burro e formaggio per il condimento finale, ne fanno un alimento tipico delle zone, qual è l’Emilia, dove questi alimenti sono prodotti tipici e di uso quotidiano. Solitamente il primo momento dell’anno in cui si preparano è il 23 giugno, quando si celebra San Giovanni e l’inizio dell’estate.
Curiosità
Un’antica tradizione vuole i tortelli d’erbetta “Lóngh col so cóvvi, tgnìss sènsa vansàj, foghè in-t-al butér e sughè col formaj”. (Affogati nel burro, asciugati col formaggio).
Territorio di produzione
Provincia di Parma
Torta di uva Termarina PAT Emilia Romagna
Mandorlato al cioccolato di Modigliana PAT Emilia Romagna
Spianata o schiacciata PAT Emilia Romagna
C’era poi un motivo logistico, specie d’estate, allorché si cominciava a lavorare presto e si aveva bisogno di anticipare la colazione. Il pane aveva tempi più lunghi di cottura e non era mangiabile caldo, al contrario della schiacciata, croccante e desiderabile appena sfornata